Quei fischi finali non fanno bene a chi cerca di superare anche i propri limiti. L'episodio di cronaca non aiuta: spunto per chi spinge via lo slovacco...

18.02.2013 15:05 di  Silver Mele  Twitter:    vedi letture
Quei fischi finali non fanno bene a chi cerca di superare anche i propri limiti. L'episodio di cronaca non aiuta: spunto per chi spinge via lo slovacco...
© foto di Prospero Scolpini

E' giusto che si riparta dai titoli di coda di Napoli-Sampdoria e da quei fischi ingenerosi per gli azzurri cui di certo non si può imputare l'impegno o un'anima assopita. Tutto ciò che sta attorno alla squadra crea tuttavia una pressione asfissiante, di fatto al momento mal digerita da un gruppo che lotta anche con ardore nella ripresa ma si ferma al palo. Quello clamoroso colto da Hamsik, ovvero l'episodio che avrebbe potuto consentire di accorciare le distanze dalla Juventus e gettare un colpo di spugna sulle difficoltà fin troppo evidenti che il Napoli di oggi palesa nel passo, fiacco e prevedibile, e nella capacità di incidere, davvero ridotta, dei suoi uomini migliori. Non si tratta di un semplice braccetto del tennista. Questa squadra, che finora si è superata con un cammino eccezionale in campionato, sgomita perfino con coraggio per andare oltre i propri limiti. Quelli che avverte caricando di foga infruttuosa i propri assalti all'arma bianca, come accaduto nei secondi tempi con i cechi del Viktoria e con la Samp arroccata ma pericolosa nelle ripartenze.

E' stanco il Napoli, nelle gambe che girano a rilento e più ancora nella testa: appesantita dalle attese, innervosita perchè fa male, specie a chi è generoso, non riuscire a fare di più nel momento in cui un intero popolo addirittura lo pretende. E il sibillino Mazzarri della conferenza pre gara aveva anche sussurrato  il disagio del condottiero: perfino lui, logorato dalle tensioni, disposto a fare mea culpa per il disastro europeo e ad ammettere che forse, tutto ciò è troppo per un uomo solo al comando. Segnali di un ambiente turbato cui i fischi del dopo gara non possono far bene. Specie se accoppiati ai resoconti di cronaca del furto ad Hamsik: spunto atteso come il pane da chi ormai per professione spinge lo slovacco altrove e demonizza una città cui vorrebbe associare la squadra di calcio. E' anche per questo che sarebbe opportuno non fare il gioco degli altri e stringersi ancora di più attorno al Napoli nella settimana che prevede la trasferta di Praga, quindi quella Udinese quale prologo terribile al big match del primo marzo con la Juventus. Il cammino è ancora molto lungo, tanto da poter alimentare e credere ancora nell'impresa ma anche da vanificare quanto di buono fatto finora con una condotta autolesionistica.