ESCLUSIVA - Asta: "Il Napoli può battere il Benfica, Maggio pronto per la nazionale, tifosi azzurri calorosi e non violenti"

Per il gioco espresso in campo gli azzurri meritavano la vittoria a Roma, ci sono tutti i presupposti per puntare a qualcosa di importante sia in Italia che in Europa. I veri tifosi napoletani sono calorosi e non violenti.
08.09.2008 07:30 di  Salvio Passante   vedi letture
ESCLUSIVA - Asta: "Il Napoli può battere il Benfica, Maggio pronto per la nazionale, tifosi azzurri calorosi e non violenti"

Intervista esclusiva della redazione di Tutto Napoli all'ex ala destra del Napoli nonchè nazionale italiano Antonino Asta, che nonostante la sua breve parentesi in maglia azzurra ha lasciato un buon ricordo nell'ambiente partenopeo. Attualmente ricopre il ruolo di allenatore degli Allievi del Torino Calcio.


In virtù delle prime uscite ma soprattutto dell'ottimo esordio in campionato come giudica il nuovo Napoli?

"Nonostante fossi attento a cosa stesse succedendo in campo all'Olimpico di Torino nella gara dei granata contro il Lecce, ogni tanto leggevo con piacere i risultati sul maxischermo e all'inizio del secondo tempo appresi con molto stupore quello degli azzurri, davvero un ottimo esordio. Successivamente vedendo le immagini devo dire che forse al Napoli il pareggio addirittura va stretto, per il gioco espresso in campo. La società ha allestito una squadra competitiva, un mix di giovani e giocatori esperti, ci sono tutti i presupposti per puntare a qualcosa di importante sia in Italia che in Europa. I nuovi arrivati si stanno inserendo sempre meglio negli schemi di Reja e con l'apporto di giocatori come Mannini, per il quale stravedo, Blasi e Lavezzi credo che questo possa essere l'anno della consacrazione del Napoli in serie A. La cosa più importante a mio avviso è aver confermato la fiducia a mistere Reja, a testimonianza che il progetto è serio e le cose si stanno facendo nel modo giusto".


Intorno al Napoli si sono susseguite moltissime voci di mercato, alla fine sono arrivati i vari Aronica e Russotto, che non erano mai stati citati dai media nazionali e locali, lei condivide questo tipo di scelta societaria?


"Assolutamente si, non sono stati presi nomi a caso, ma giocatori voluti espressamente dall'allenatore, acquisti mirati a rinforzare alcuni lacune denotate durante lo scorso campionato. Aronica non è più una scommessa, ma un giocatore validissimo che ha disputato sempre dei buoni tornei, Russotto invece ha bisogno ancora di tempo per essere il titolare di questo Napoli ma certamente ha le qualità per affermarsi sicuramente. La società durante questo mercato ha fatto una scelta ben precisa, non ha optato per il grande nome per accontentare la piazza, ma ha portato avanti l'idea del progetto di crescita graduale del gruppo, scelta assolutamente condivisibile"


Secondo lei Napoli-Benfica che partita sarà?


"La minaccia più seria per gli azzurri è la voglia di riscatto che ha il club lusitano, che dopo anni deludenti ci tiene moltissimo ad imporsi a livello internazionale. Essendo una squadra di blasone, con alle spalle una grande storia e con una bacheca ricca di trofei, vorrà sicuramente andare avanti in coppa Uefa, nonostante ciò sono fiducioso che il cammino del Napoli possa proseguire, anche perchè i giovani azzurri hanno superato brillantemente l'approccio europeo. Un po tutti parlano di sorteggio sfavorevole ma per me non è affato cosi' anzi giocare l'andata a Napoli sicuramente porterà i giocatori a dare il massimo in campo e poi con l'apporto del dodicesimo tifoso in campo cioè il pubblico del San Paolo, credo che si possa battere chiunque, per questo ripeto sono molto fiducioso"


Sicuramente avrà avuto modo di seguire la vicenda relativa agli episodi di violenza riguardo la partita Roma-Napoli, lei crede che la notizia sia stata ingigantita dai media nazionali?


"Quando si parla di qualcosa successa al Sud o in particolar modo in Sicilia o in Campania, la notizia viene portata all'esasperazione, viene ingigantita in un modo incredibile. Quando giocavo a Napoli non ho mai avuto problemi con la tifoseria anche quando la squadra ero un po in crisi, anzi i tifosi erano sempre passionali nei confronti della squadra, mai viste scene di violenza. In questo caso si dovrebbero approfondire un po le cose, capire di chi sono le reali responsabilità, poichè l'evento è stato ampiamente sottovalutato dalle autorità di competenza, non è giusto punire la società e soprattutto quella stragrande maggioranza di tifosi che va allo stadio solo per incitare la squadra e non per scatenare il putiferio. Le leggi ci sono ma raramente vengo applicate e difficilmente in questo modo si riuscirà a venir fuori da questa delicata situazione"


Ci racconta della sua parentesi napoletana?


"Seppur breve la mia esperienza a Napoli è stata molto intensa e ricca di soddisfazioni, arrivai in prestito a gennaio del 2000 dal Torino, la squadra era già nelle prime posizioni, eravamo un gruppo molto affiatato, molti di quei giocatori attualmente sono ancora protagonisti nel calcio che conta, parlo di Oddo, Matuzalem, Galletti, Bellucci. Riuscimmo a centrare la promozione disputando un girone di ritorno eccezionale. L'anno successivo nonostante avessi chiesto di restare mi ritrovai nel bel mezzo del cambio societario e fui costretto a tornare al Torino che deteneva il mio cartellino. Al timone della presidenza napoletana, arrivò Giorgio Corbelli che decise di affidare la gestione tecnica ad Alessandro Moggi, che portò con sè a Napoli moltissimi suoi assistiti, e purtroppo sappiamo tutti come fini quella sfortunata stagione. Il rammarico più grande è quello di aver stravolto un gruppo compatto e vincente"

Nella sua carriera ha avuto l'onore di vestire l'azzurro della nazionale, che emozioni provò in quella sera a Catania contro gli Stati Uniti?


"Una gioia indescrivibile, per un calciatore come me che partito dai campi di serie C ad essere notato dal selezionatore della nazionale è stata una gratificazione professionale impareggiabile. Direi che quello scampolo di partita alla fine compensi il mio addio sfortunato al calcio legato a gravissimi infortuni, lo definisco un premio alla carriera"


Secondo lei c'è un giocatore del Napoli pronto per la nazionale di Lippi?

"Maggio, credo sia migliorato molto in questi anni, copre molto bene gli spazi, cerca sempre la profondità, credo quindi che abbia le qualità necessarie per imporsi anche in nazionale"


Quale squadra inserita tra le outsiders per i primi posti potrebbe stupire in questo campionato?

"Il Napoli non è più una sorpresa ma una realtà quindi direi il Torino. Quest'anno la società si è mossa molto bene, il risultato nella prima partita ha confermato ciò che di buono è stato fatto in sede di mercato, le prerogative per fare un grande campionato ci sono tutte"

Tra i tantissimi giocatori approdati nelle società italiane c'è qualcuno che la incuriosisce particolarmente?

"Mi aspetto grandissime cosa dal portoghese Quaresma dell'Inter e dal figliol prodigo genoano Diego Milito, penso possano essere i protagonisti della prossima serie A"

Quale sarà il futuro prossimo di Antonino Asta?


"Dopo aver appeso le scarpette al chiodo, ho intrapreso la carriera di allenatore, e sempre con la stessa umiltà sto facendo la solita gavetta, spero che il mio futuro sia alla guida di una grande società italiana, intanto mi godo i miei giovani talenti tra i quali ci sono anche diversi giocatori napoletani, vi consiglio di tenere d'occhio il bomber Maiorano, che molto presto verrà aggregato anche in prima squadra"