"Danni per cinquecento mila euro". A Trenitalia ora crescerà il naso, la Procura: sui treni danni non elevati
Non si tratterebbe di devastazione, ma di episodi di danneggiamento. E anche sui danni il capitolo spese è ancora tutto da rivedere. La stima tracciata al tremine delle indagini della Polizia scientifica e della Digos ridimensionano di gran lunga quella tracciata da Trenitalia il giorno dopo l'assalto all'Intercity partito per Roma da Napoli. E' questo uno dei punti fermi dell'inchiesta condotta dal Pm Antonello Ardituro, che ha ricevuto in questi giorni l'informativa sui fatti del 31 agosto. In un primo momento si era parlato di danni di 500 mila euro, dopo l'assalto dei teppisti napoletani al treno del controesodo.
Senza voler ridimensionare la gravità dell'episodio, però, nell'informativa emerge una stima di gran lunga differente: finestrini rotti, sediolini sfregiati con coltelli e spranghe, ma nulla di assolutamente irreparabile. Tanto che alcune carrozze sono state usate il giorno dopo per altri viaggi, altri convogli. Una valutazione che non frena comunque l'inchiesta, che punta a chiudere il cerchio sullo zoccolo duro dei 3096 tifosi che hanno acquistato il biglietto per l'Olimpico. Più di 800 pregiudicati, una trentina di personaggi contigui alla camorra, un boss degli scissionisti a bordo del treno dello scandalo.
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