Napoli, manca la cosiddetta "spina dorsale"

Il calcio è cambiato tanto nell'ultimo decennio ma valgono ancora vecchie teorie consolidate negli anni dall'operato di grandi dirigenti sportivi
22.04.2009 20:45 di  Marcello Pelillo   vedi letture
Napoli, manca la cosiddetta "spina dorsale"

Il calcio è cambiato tanto negli ultimi quindici anni, ma alcune vecchie “teorie” consolidate nel tempo restano ancora valide. Dirigenti di grosso calibro, come Allodi, hanno sempre sostenuto che la competitività di una squadra si misura dallo spessore e dalla personalità degli elementi che compongono quella che nel gergo calcistico è volgarmente definita “spina dorsale” di una compagine: portiere, regista difensivo, playmaker, centravanti. Inoltre, uomini che masticano calcio da decenni hanno sempre affermato che, coprendo questi ruoli con grandi calciatori, è possibile contornare l’undici con buoni calciatori e magari giovani di prospettiva per lottare a grandi livelli.
Partendo da questo concetto e osservando nello stesso tempo l’undici azzurro, si può osservare che il Napoli ha bisogno proprio di costruire la cosiddetta “spina dorsale” della squadra. Un portiere che possa dare sicurezza, un difensore centrale che possa guidare i vari Santacroce, Paolo Cannavaro, Contini, un regista e un centravanti di personalità che possano completare il lavoro di Gargano, Hamsik o Blasi e dare concretezza alle serpentine di Lavezzi. Il club azzurro ha acquistato fino ad ora degli ottimi elementi cosiddetti di “contorno” che vanno, però, completati affiancando a costoro delle guide di spessore per ogni reparto.
Osservando i primi movimenti di mercato della società partenopea, possiamo affermare che il Napoli si è fatto già sfuggire, per scelta, un regista difensivo come Fabio Cannavaro probabilmente perché i dirigenti azzurri avranno delle alternative. Per quanto riguarda i nomi degli altri ruoli, è auspicabile affidare la mediana alla maggiore esperienza di D’Agostino o Ledesma piuttosto che all’acerbo Cigarini, mentre in attacco c’è da scegliere tra qualche esperto e blasonato attaccante libero a parametro zero ma dall’ingaggio proibitivo e il più giovane Floccari, che sarebbe in ogni caso una scommessa in una piazza pressante come Napoli. Vedremo…
 

Nella foto il compianto Italo Allodi, considerato il più grande dirigente sportivo della storia del calcio italiano