Presentata la nuova NSB Napoli, Papalia: "Squadra assemblata puntando sulle motivazioni"

E' partita ufficialmente la stagione 2009/2010 della NSB Napoli. Dopo le foto di rito, il gruppo ha risposto alle domande dei numerosi giornalisti intervenuti. Tanti gli interrogativi posti soprattutto a coach Marcelletti.
01.09.2009 09:30 di  Antonio Gaito   vedi letture
Fonte: Nsb Napoli
foto tratta da Lega Basket
foto tratta da Lega Basket

E' partita ufficialmente la stagione 2009/2010 della NSB Napoli. Al PalaBarbuto, con gli allenatori Franco Marcelletti, Federico Pasquini e Pasquale Palladino, c'erano i giocatori Davide Bonora, Dragisa Drobnjak, Mario Gigena, Kimmo Kalevi Muurinen, Terrence Ronnestad Oglesby, Zygimantas Sestokas, Matteo Spippoli e i giovani Pierluigi Aprea, Leonardo Conte, Nicola D'Angelo, Giuliano Di Girolamo, Luca Domenicone, Ivan Morgillo, Gaetano Spera, Gianluigi Tredici. Terrence Oglesby si è aggregato al gruppo in occasione delle visite mediche che si sono svolte nel primo pomeriggio. Dopo le foto di rito, il gruppo ha risposto alle domande dei numerosi giornalisti intervenuti. Tanti gli interrogativi posti soprattutto a coach Marcelletti.
"Vogliamo arrivare pronti all'inizio del campionato, in buone condizioni e con un buon amalgama di squadra - ha detto Marcelletti nei suoi interventi - provando quindi fin da subito a fare bene. Mi interessa fare di questi ragazzi un gruppo, farli conoscere tra loro e fargli conoscere la mia filosofia di gioco. Torno a Napoli dopo anni e sono molto carico. Entro in punta di piedi ma mi sento già parte di questo ambiente.

E sono molto contento di giocare due derby. Sono grandi feste di basket e rappresentano un messaggio positivo da parte della Campania per l'intero movimento del basket italiano".
Il presidente Gaetano Papalia ha voluto sottolineare che "il principio ispiratore che ci ha guidato nell'assemblare queste risorse umane, è fondato principalmente sul profilo caratteriale del giocatore. Una squadra coesa è capace di esprimere il massimo valore. E' impossibile quando la squadra è una semplice somma di individualità. Ciascuno dei giocatori risponde al requisito da noi richiesto e cioè avere la capacità di essere componente di un gruppo. Questo aspetto ha visto coincidere la posizione mia e del coach. Abbiamo voluto giocatori compatti e con spiccato senso di solidarietà all'interno della squadra".