RETROSCENA - Napoli e Fabio Cannavaro, un matrimonio sfiorato

Pietro Nina, socio dei Cannavaro, ci confida i dettagli di una trattativa saltata quando tutto sembrava definito. All'interno, passaggi su Paolo, Quagliarella e Iezzo
01.07.2010 14:35 di  Luca Cirillo   vedi letture
RETROSCENA - Napoli e Fabio Cannavaro, un matrimonio sfiorato
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Pompei. Al Kobe Pub Grill il “colore” gettonato è l’azzurro. Due Fabio e un Paolo. Due fratelli e un grande amico. Due nazionali e due capitani, ma non sono quattro. Due futuri pilastri dell’azzurro italico e un pallone d’oro che ama il Napoli. Non è un rompicapo, ma se … mettiamo una sera a cena (per dirla con Patroni Griffi) i Cannavaro’s e Quagliarella, il gioco viene spontaneo tra nomi e coincidenze sullo scenario consolidato di una napoletanità condivisa. Tutti e tre, inoltre, hanno in comune la nazionale sulla linea del tempo: passato glorioso per Fabio Cannavaro, presente con assaggio mondiale per Fabio Quagliarella e futuro assicurato per Paolo Cannavaro. Prandelli lo ha allenato sia a Verona che a Parma e ha stima di lui. Tra le maglie larghe di queste considerazioni, il Napoli è un filo conduttore imprescindibile. Partiamo dal Cannavaro che sbarcherà a Dubai. Il “muro di Berlino” è stato ad un passo dal realizzare il sogno di chiudere la carriera in riva al Golfo. “Con il presidente De Laurentiis erano d’accordo su tutto e la Nike avrebbe ricoperto un importante ruolo come anello di congiunzione. Sull’ingaggio e sui diritti d’immagine c’era la totale disponibilità da parte di Fabio a rispettare le scelte societarie e, tra l’altro, aveva dato disposizioni al suo Agente, Fedele, di condurre una trattativa improntata al dialogo e alla massima apertura. Quando sembrava che le parti fossero vicine, il presidente, inaspettatamente, ha chiuso ogni discorso”. Queste le parole di Pietro Nina, amico fraterno e socio dei Cannavaro al Kobe Pub Grill, locale giovanile e trendy di ultima generazione. “Con Fabio e Paolo siamo stati qui a cena l’altra sera e poi abbiamo pensato di invitare anche Quagliarella. Quando Fabio è giunto al locale ha detto che era venuto principalmente per salutare me (ride, ndr) ed io sono molto felice per questo. Lui ha dimostrato il suo valore in mondovisione e ormai è un simbolo di Napoli. Sarebbe assurdo vederlo partire. E’ nel cuore dei tifosi e non credo che il presidente voglia privarsi di lui prendendo in considerazione l’offerta dei russi. Mi ha confidato di essere ancora sorpreso da tanto affetto per i 45’ giocati al mondiale: a Castellammare le macchine gli impediscono di passare perché vogliono autografi e foto”. Su Paolo Cannavaro, Pietro Nina preferisce non commentare più di tanto. “Paolo è un ragazzo straordinario e ha dato prova di portare con orgoglio e merito la fascia di capitano. Non credo si possa trovare in giro, attualmente, un napoletano che possa rappresentare la squadra meglio di lui. Mi auguro che si risolva tutto in breve tempo anche perché sarebbe assurdo veder partire un calciatore che ha sempre detto di sentire la maglia azzurra come una seconda pelle”. La chiusura è sull’altro napoletano, Gennaro Iezzo, che completa idealmente la doppia coppia insieme ai tre con la “carta” stabiese. “Come sapete, Jez ha prolungato il contratto di un anno. Quando De Sanctis, all’inizio, era in difficoltà, Gennaro l’ha sempre sostenuto e caricato. E’ un professionista di gran livello e in più e tifosissimo del Napoli. Il suo sogno è chiudere la carriera in azzurro e ricoprire con il club partenopeo il ruolo di allenatore dei portieri. Se non dovesse riuscirci subito, la sua idea è quella di giocare un altro paio d’anni in piazze di A o B che potrebbero aver bisogno della sua grandissima esperienza”.


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