SPECIALE EUROPA LEAGUE - Napoli-Liverpool: in dettaglio "le sfide" nella sfida

Mettiamo a confronti gli undici che scenderanno al San Paolo. Liverpool incerottato, Napoli carico al massimo per regalare ai suoi tifosi una notte magica
20.10.2010 12:00 di  Arturo Minervini   vedi letture
SPECIALE EUROPA LEAGUE - Napoli-Liverpool: in dettaglio "le sfide" nella sfida

Passano le ore, minuti, secondi e l’attesa per il match più suggestivo della stagione cresce e stimola fantasie, sogni e speranze dei sostenitori azzurri. Napoli-Liverpool rappresenta il ritorno in grande stile sul panorama europeo, una serata che è già comunque “una torta”, per la ciliegina ci si deve affidare all’undici di Mazzarri. Undici dicevamo, ecco quelli che probabilmente scenderanno in campo messi a confronto in un particolare testa a testa. Chi la spunta?

De Sanctis vs. Reina: Portieri affidabili, che han fatto della costanza di rendimento il loro punto di forza. De Sanctis ha dalla sua l’età (classe ‘77) che lo ha portato ad un processo di maturazione evidente. A vantaggio dello spagnolo c’è la maggiore esperienza internazionale. Senza le sue parate i “reds” sarebbero ancora più in basso in Premier League. Sfida in pareggio

Campagnaro vs. Carragher:  Quando si dice che nel calcio conta tanto il carattere non puoi non pensare a questi due calciatori. L’Hugo partenopeo dovrebbe ritrovare il suo posto naturale a destra dove riesce ad esprimersi al meglio e certamente sarà stimolato da un match ad alto contenuto adrenalinico. Carragher è uno degli idoli della “Kop”, ha vinto tutto sotto la guida di Benitez giocando però da centrale. Defilato sulla destra per esigenze di formazione può avere qualche problema, pensando che lo spunto in velocità, considerati gli anni che sono ormai 32, non è più quello di una volta. Va attaccato. L’esperienza dice Carragher.

Cannavaro vs. Skrtel: L’ultima stagione ha definitivamente consacrato un talento cui cali di concentrazione avevano impedito di affermarsi a livello nazionale. Paolo ora è una realtà del calcio italiano che Prandelli non può più ignorare. Dall’avvento di Mazzarri ha sbagliato praticamente nulla, anche se a Catania ha riproposto uno di quegli interventi che lo avevano penalizzato in passato. Per lui sarà una serata molto importante. Discorso che si può quasi invertire per il difensore slovacco di Hodgson. Arrivato ad Anfield nel 2008 sembrava potesse diventare un campione a livello mondiale. Fisico statuario, tempo di intevento perfetto ricorda il Lucio dell’Inter. Ha sofferto molto la crisi dei reds e potrebbe soffrire l’agilità di Cavani. Al momento di uno spiffero Paolo.

Aronica vs. Kyrgiakos:  Mazzarri dovrebbe riproporre il buon “Totò” sul centro sinistra per dare centimetri ad una difesa che ha sofferto molto i calci piazzati a Catania. Chiaro quindi che la fisicità di Aronica potrebbe essere utile per contenere l’aggressività poco “british” del Liverpool. Non ha giocato tante gare a questo livello e questo rappresenta un handicap. Il gigante greco (193 cm) viene da una prestazione imbarazzante nel derby con l’Everton. Lento, macchinoso, nelle ultime stagioni ha girato mezza europa senza trovare una fissa dimora. CI sarà un perché no? Confronto comunque segnato dall'equilibrio.

Dossena vs. Konchesky Serata dal sapore particolare per Andrea che ritrova la sua ex squadra che aveva investito tanto su di lui senza però dargli la giusta fiducia in campo. E’ in grande forma, ha gamba, convinzione e può far male anche perché avrà voglia di dimostrare che l’attuale esterno difensivo dei reds non è certo superiore a lui. Konchesky appunto, un'altra scommesa persa da Roy Hodgson che dopo averlo allenato al Fulham lo ha voluto con se per la sua esperienza al Liverpool. Il ragazzo paga il peso di una maglia pesante ed è apparso davvero inappropriato in più occasioni. La fascia sinistra è di Dossena.

Maggio vs. Maxi Rodriguez: Non sono certo giocatori speculari ed hanno caratteristiche abbastanza differenti. L’esterno di Mazzarri, pare pagare quel misterioso dazio che colpisce alcuni calciatori dopo un mondiale. Manca ancora la gamba, e la testa, dei tempi migliori. E’ sempre stata l’arma in più di questo Napoli, si spero di ritrovarlo in una serata magica. L’argentino che ha tanto voluto la maglia del Liverpool ha faticato a trovare una giusta collocazione. Il piede è quello di sempre, grande tecnica, manca lo sprint per un calciatore che può se “azzecca” la serata far male. Chi non ricorda il suo gol al Messico negli ottavi del Mondiale 2006? Da tenere d’occhio. Sfida pari, perchè entrambe non sono al top.

Pazienza vs. Poulsen: A far legna in mezzo al campo di saranno un foggiano ed un danese. Suona strano eppure Michele Pazienza ad oggi offre maggiori garanzie di un Poulsen che dopo i disastri juventini ha fatto già marcire molti fegati ad Anfield. Pazienza vive invece il momento migliore della carriera, Mazzarri gli ha dato fiducia e credibilità e potrebbe dar di più del danese.

Gargano vs. Shelvey:  Gara molto importante per il “Mota” che deve mostrare di aver raggiunto la giusta maturità in una gara dal peso specifico imponente. Andare a mille va anche bene in alcuni casi, ma bisogna sapere quando rallentare ed evitare di andare fuori giri. Suo dirimpettaio non sarà Steven Gerrard lasciato incredibilmente a casa da Hodgson ma con molta probabilità il giovanissimo Shelvey. Il Liverpool crede molto in questo ragazzo classe 1992 strappato questa estate al Charlton sbaragliando la concorrenza di Chelsea ed Arsenal. Ha poca esperienza ma in molti in Inghilterra sono pronti a scommettere su di lui. Sicuramente rappresenterà una variabile impazzita del match, considerato che in questa stagione ha giocato solo qualche minuto in Carling Cup. Difficile da decifrare.

Hamsik vs Cole Il futuro è azzurro. Tra le doti maggiori di “Marekiaro” c’è il carattere che lo porta ad esaltarsi nelle partite importanti. Questa è quella che più pesa da quando veste l’azzurro e difficilmente si tirerà indietro. Magari vorrà mostrare la sua acconciatura alla sua nemesi in maglia reds. Joe Cole, che di capelli ne ha pochi, sembra essere entrato in un tunnel senza uscita. Ama giocare da trequartista, ma le cose migliori le ha sempre fatte giocando da ala. Quando Mourinho era al Chelsea era un Dio, dall’addio dello Special One non è mai tornato a su quei livelli. Dopo le ultime stagioni anonime al Chelsea Hodgosn aveva puntato su di lui. Al momento una scommessa perdente. Per freschezza e prospettiva la spunta lo slovacco.

Lavezzi vs. Babel: Marchio di fabbrica dei due calciatori è la velocità. Il Pocho ha maggiore tecnica ed una impensabile forza in progressione. L’olandese è molto potente e sa attaccare bene la profondità. In comune hanno il fatto di vedere poco la porta, più che farli i gol preferiscono farli fare. I momenti di forma sono molto differenti: l’argentino è in palla, continua a sfornare assist e giocate “decisive” mentre l’olandese è apparso abulico nelle ultimo settimana anche perché aveva manifestato la voglia di lasciare il club in estate per andare all’Arsenal. Speriamo prosegua il suo “sciopero”. Un Babel al top sarebbe un cliente tosto, ma ad oggi Lavezzi ha qualcosa in più.

Cavani vs. Ngog:  Hodgson a sorpresa lascia a casa “El Nino” Torres. Spazio quindi per il giovane Ngog. Non ci sarà uno dei più forti al mondo come Torres ma non mancheranno certo stimoli al “Matador” che in quella cerchia reclama spazio. L’uruguayano è partito a razzo e dopo le reti con la maglia della sua nazionale cerca lustro anche a livello internazionale con la maglia azzurra. Se non c’è due senza tre, diciamo che non c’è 14 senza 15…Messaggio recepito Edinson? Hodgsn invece si affida al giovane Ngog, ragazzo che ha mostrato sprazzi di talento ma anche alcuni limiti caratteriali. Ha segnato 6 reti in questo inizio di  Europa League, di cui è il capocannoniere, ma spesso ha "toppato"le grandi partite, forse portare l’intero peso dell’attacco dei “reds” per lui è troppo. Sfida davvero impari in questo momento. Cavani tutta la vita.


Un gioco questo, un modo divertente per frenare l’ansia per una gara tanto attesa, ma allo stesso tempo la dimostrazione che gli inglesi non sono più quell’armata di qualche anno fa. Senza Gerrard, Torres, Kuyt, Agger, Johnson, Lucas e Meireles non solo il Napoli può giocarsela  affidandosi ai colpi dei suoi  “alieni” Lavezzi, Hamsik e Cavani ma sulla carta  leggendo le formazioni può considerarsi il favorito. Manca sempre meno...