Napoli e il maledetto problema delle punizioni

Non è possibile che ancora non si sia trovata una soluzione a quello che ormai è un problema invece che un'arma importante per segnare.
18.02.2011 12:30 di Mattia Sparagna   vedi letture
Napoli e il maledetto problema delle punizioni
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© foto di Giacomo Morini

La prestazione generale del Napoli contro il Villarreal non è stata malvagia, soprattutto se si considera la voglia e la grinta che hanno messo in campo gli uomini di Mazzarri. Una delle note stonate della sfida interessa Walter Gargano. Il piccolo folletto azzurro non ha giocato male, anzi probabilmente (a parte qualche errore in fase di impostazione) pian piano sta tornando sui suoi livelli, avendo recuperato moltissimi palloni ed essendo riuscito a frenare il Villarreal facendo ripartire velocemente il Napoli. Il vero problema è quello che riguarda i calci di punizione; è, infatti, ormai cosa nota a tutti che gli azzurri non riescono a fare gol su punizione. Quest'aspetto riguarda una cosa che bisognerebbe sfruttare molto meglio, visto che ogni partita il Napoli ha almeno un paio di punizioni molto interessanti dal limite, che in moltissime altre squadra in Serie A sarebbero delle vere e proprie occasioni da gol, ma che per gli azzurri si trasformano costantemente in un nulla di fatto.

Si sa che i calciatori designati a tirare le punizioni, prima da Reja e poi da Mazzarri (con l'intervallo di Donadoni), sono Gargano ed Ezequiel Lavezzi (posti in ordine gerarchico). I due sudamericani però non hanno mai dimostrato di essere degli infallibili tiratori, anzi l’attaccante argentino ha segnato solo due volte su calcio di punizione diretto (contro il Cagliari, 3 stagioni fa, e il Chievo Verona nello scorso campionato) grazie anche a delle performances non proprio impeccabili dei portieri avversari; mentre il piccolo centrocampista uruguaiano non è riuscito mai ad andare in gol riuscendo solo in un qualche occasione (la più clamorosa fu la traversa colpita contro la Sampdoria a Genova in questo campionato) ad andare vicino al bersaglio grosso. Poco, troppo poco per quelli che dovrebbero sfruttare meglio queste situazioni che potrebbero essere importanti per segnare in partite bloccate proprio come quella contro il Villarreal.

Mazzarri si è spesso giustificato dicendo che Gargano in allenamento si rende protagonista di parabole che spesso non lasciano scampo al portiere. Nessuno dei tifosi azzurri ha intenzione di non credere all’allenatore toscano, ma allora cos’è che non va in partita? Se non si pone rimedio a questa situazione il rapporto tra i tifosi e Gargano difficilmente si ricucirà. E’ dunque anche per il bene del mediano sudamericano che Mazzarri dovrebbe trovare in fretta una soluzione. Forse sarebbe meglio, quando in campo c’è la “formazione tipo”, provare con delle soluzioni di potenza, calciate da Cannavaro, Cavani o Dossena che comunque possono creare problemi quantomeno nella respinta del pallone, se indirizzate nello specchio della porta. In panchina, invece, il Napoli ha dei tiratori migliori che potrebbero essere sfruttati maggiormente quando sono in campo: Mascara, Sosa o Vitale. Il catanese, tra i titolari contro il Villarreal, è sempre stato un ottimo tiratore; l’argentino ex Bayern Monaco ha tra le sue peculiarità quella di essere uno molto preciso sulle punizioni (lo ha dimostrato anche a Bucarest, in una delle poche punizioni che ha tirato, colpendo il palo sulla cui respinta Vitale infilò il primo dei 3 gol che permisero la rimonta azzurra) e proprio l’esterno mancino Vitale che è dotato di un sinistro molto educato, soprattutto sui calci da fermo.

Abbiamo ragione di pensare che un tecnico minuzioso e attento ai particolari come Mazzarri, proverà a migliorare questo aspetto della squadra, riuscendo (come ha sempre fatto) a trovare la giusta soluzione, in modo che la squadra abbia un’altra arma in più che possa far male agli avversari.