L'incerto futuro della tessera del tifoso. Ma la soluzione è una sola

Sicurezza in aumento negli stadi. Ultras scontenti e il ministro Cancellieri pensa alle alternative
Fonte: Flora Pironcini per Mondosportivo.net
L'incerto futuro della tessera del tifoso. Ma la soluzione è una sola
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© foto di Giacomo Morini

Stop alla tessera del tifoso. Secondo quanto riportato da un articolo pubblicato su 'Repubblica.it', dal prossimo anno le oltre 800mila tessere rilasciate ai tifosi dei club di calcio italiani, potrebbero essere clamorosamente 'bandite'.

Al vaglio del Ministero dell'Interno ci sarebbero nuove iniziative di legge che nelle intenzioni del neo ministro Anna Maria Cancellieri dovrebbero sostituire la famigerata tessera. Sembra dunque che il Viminale abbia ripreso tra le mani la spinosa questione che nel 2009 portò allo sfociare di numerose contestazioni dei cosiddetti ultras nei confronti dell’ex ministro Maroni.

Tessera si o tessera no, adesso però c'è da mettere in risalto un dato importante: nel giro di tre anni - da quando cioè è entrata in vigore la tessera - sono nettamente diminuiti gli incidenti negli stadi. Il metodo di 'schedatura' del tifoso, i cui dati, giova ricordarlo, sono inviati alle Questure locali, ha dato risultati ben oltre le aspettative. Frutto del lavoro delle Forze dell’ordine, degli Steward (figura che rimane ancora ambigua, dato che nella maggior parte dei casi si tratta di persone non preparate ad affrontare un vero e proprio lavoro da addetto alla sicurezza) e delle società sportive, scandito dalle fasi operative che hanno consentito l'adozione a regime della tessera del tifoso. Un'aumentata sicurezza confermata anche dagli operatori di settore che, nell'ambito dell'Osservatorio sulle manifestazioni sportive non hanno mancato di sottolineare come il comportamento dei tifosi fidelizzati in trasferta, si è caratterizzato per la grande correttezza e la predisposizione a rendersi protagonisti della propria sicurezza. Un dato che, lo scorso aprile, ha consentito di sperimentare per la la prima volta la 'giornata senza rinforzi negli stadi'. Oggi il 75percento degli scontri avviene al di fuori degli impianti che, al contrario di qualche anno fa, sono diventati luoghi più sicuri di aggregazione sociale. Tutto questo, ci si chiede ora, sarebbe ancora possibile in caso di abolizione della tessera? Solo i fatti e la cronaca delle domeniche allo stadio potranno raccontarlo e ci si augura di non dover più raccontare di morti e accoltellamenti, ma solo di tifo, quello serio e leale. Dove porterà, allora, la 'fine' dell'era del tifoso con la tessera?
Senza la possibilità di 'controllare' il tifoso, all'intero delle arene dal campo verde potrà entrare chiunque e si potrebbe ritornare alle scene di panico e di orrore del derby siciliano Catania-Palermo che i nostri ricordi hanno ancora ben ferme nella mente. L'inferno.

Giusto o sbagliata che sia, se adesso dal Governo c'è la volontà di lavorare ancora sulla questione c'è bisogno anche di rivedere il meccanismo di rilascio di quella che ormai pare sia diventata la 'scheda' di chiunque voglia entrare allo stadio.
E, poi,  se davvero si vuole pensare alla sicurezza negli stadi perché non si spinge verso il varo della 'vecchia' legge Crimi che giace ormai da due anni in parlamento? Sarebbe, questa legge, il tassello mancante al puzzle del progetto sicurezza: consentendo alle società di entrare in possesso degli stadi, si darebbe loro la possibilità di venire allo scoperto e di responsabilizzarsi. In Italia, sotto questo punto di vista, la Juventus ha già fatto scuola.