Lite Rossi-Ljajic, Failla: "Ecco cosa ha detto il serbo..."

Abbiamo contattato un giornalista da sempre molto vicino alle vicende di casa Fiorentina come Fabrizio Failla, per discutere della situazione venutasi a creare tra Delio Rossi e Ljajic, culminata con l'addio a Firenze del tecnico.
"L'esonero di Delio Rossi mi sta bene anche perchè era un atto dovuto per non lasciare la squadra da sola, visto che starà fuori tre mesi: avrei fosse omesso di parlare di moralità, solo chi non ha colpe può scagliare la prima pietra. Ha ragione Silvio Baldini che ha osservato come i moralizzatori siano stati gli stessi dirigenti condannati per Calciopoli. Non si puo' dare addosso ad un uomo lasciato solo per mesi dalla sua Dirigenza per uno scatto di nervi".
Perchè si è arrivati a tanto?
"E' rimasto completamenete solo, abbandonato da dirigenti mediocri che sono dentro la società, è stato semplicemente uno scatto di nervi, un accumulo di stress".
Ha ricostruito la scena, si è dato una motivazione?
"Il ragazzino maleducato tornando in panchina ha ironicamente applaudito l'allenatore dicendogli per due volte 'Bravo, sei proprio bravo'. Poi quando Rossi si e' girato gli ha mostrato il pollice come dire 'ok hai fatto la scelta giusta'. A quel punto Rossi gli ha ordinato di zittirsi e il ragazzino maleducato gli ha rivolto due frasi in lingua serba di cui nessuno dei testimoni ha ovviamente compreso il significato (mi sento di escludere comunque che fossero complimenti...). Quello che e' poi successo non ha bisogno che sia io a ricostruirlo".
Delio Rossi ha però confermato la sua signorilità nella conferenza di oggi
"Un grande signore ma per chi lo conosce non c'è da stupirsi, lui è un uomo vero, ha sempre contrassegnato la sua carriera in questa maniera, evitando ogni polemica. La cosa che mi fa rabbia è che finisca così a causa di dirigenti di dubbio valore. Non c'è nessun controllo rispetto a giocatori che fanno vita più notturna che diurna".
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