Tuttosport - Calcioscommesse: anche il Napoli trema, rischia la responsabilità oggettiva

29.05.2012 08:30 di  Redazione Tutto Napoli.net   vedi letture
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Tuttosport - Calcioscommesse: anche il Napoli trema, rischia la responsabilità oggettiva
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© foto di Federico De Luca

A oltranza e di comune accordo, da Cremona e Bari i colpi arrivano a raffica. Chi invece sembra prendersela comoda è la Procura di Napoli, il cui pool reati da stadio coordinato dal procuratore aggiunto Giovanni Melillo, fatica a mandare segni incoraggianti sul fronte della sua inchiesta che tocca il calcioscommesse. Cè tanta carne al fuoco, ci sarebbe il coinvolgimento di gente già indagata a Cremona come i fratelli Cossato e il loro amico piazzista Silvio Giusti. E per una questione legata alle connivenze con la malavita organizzata (ricordare la Napoli-Parma con il boss Lo Russo a bordo campo), anche
L’ex tecnico dell’Inter Hector Cuper fu preso con le mani nel sacco. Ma il resto, la roba pesante che il pm federale Stefano Palazzi anela da tempo, si riduce a un verbale dell’interrogatorio tenuto oltre un anno fa all’ex portiere del Napoli, Matteo Gianello.
Quel verbale rimase secretato fino a pochissimo tempo fa. Da quando venne alla luce, ha iniziato a tremare anche il Napoli, visto che Gianello ammette almeno un tentativo di combine in Sampdoria-Napoli 1-0 del 16 maggio 2010, e fa i nomi di Paolo Cannavaro e di Gianluca Grava in merito al suddetto tentativo di manipolazione. «Mi rivolsi a loro e a nessun altro» rivelò Gianello al pm, dopo aver scartato la presenza nello spogliatoio di Santacroce, De Sanctis e Quagliarella. Ma se per i due partenopei il rischio sarebbe quello di un’omessa denuncia, perché «diedero immediatamente e con estrema decisione una risposta negativa», il solo fatto che l’allora terzo portiere napoletano abbia tentato l’illecito porterebbe il Napoli dritto a una responsabilità oggettiva.

I TEMPI - In vista della lista Uefa da presentare, non riuscire ad includere questo verbale nell’inchiesta sportiva di serie A in tempo utile, rischia di comportare una forte disparità di trattamento. La domanda è lecita: perché se si è indagati a Bari e Cremona si può rischiare di perdere la partecipazione europea (vedi Lazio, ma anche Udinese), e invece da Napoli i più fortunati continuano a scamparla? Non per accanimento verso la squadra del Ciuccio, ma per equità, visto che nella Capitale sponda Lazio i tifosi sono sul piede di guerra e anche in Figc non fanno i salti di gioia per un cavillo che rischia di diventare un boomerang stile Calciopoli. I contatti tra il pm federale Palazzi e il collega Melillo sono all’ordine del giorno (peraltro legati da ottima amicizia): quanto ci vuole per dare un ok?