C'è solo una cosa nella testa di Sarri. E non è l'Inter...

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Il solito, pragmatico, ironico e dissacrante Maurizio Sarri. Ancora una volta, ormai non è più una novità, il tecnico ha dimostrato di essere anche un grande comunicatore, oltre che grandissimo tecnico. Dopo una gara sofferta, un primato momentaneo, una striscia di imbattibilità che si allunga a sedici gare, il tecnico trova le forze mentali per restare impassibili e continuare a snocciolare il suo copione. "Sarri cosa pensa dopo una vittoria simile?". "Penso al Brugge" la lapidaria risposta del tecnico, che sposta subito l'attenzione sulla - inutile, lo aggiungiamo noi - gara di Europa League, per togliere pressione alla squadra in vista del big match di lunedì prossimo contro l'Inter. Strategia giusta quella del tecnico, che non vuole assolutamente cali di tensione.

Sarri ha capito, sulla propria pelle, quanto possa essere umorale una piazza come quella partenopea e non vuole bruciarsi ancora. Niente proclami, o uscite che possono essere mal interpretate dalla stampa. Celebre la polemica innescata all'inizio della sua avventura, quando il tecnico afferma che "In tre anni il Napoli sarebbe stato come l'Empoli", riferendosi chiaramente all'aspettato tattico, che gli era costata tante critiche. Sarri all'Inter, è una bugia ma gliela perdoniamo, inizierà a pensarci da venerdì. Beato lui, qui c'è una città che già non sta nella pelle...