Cari tifosi, non era colpa nostra. Gonzalo aveva scelto da due anni

29.07.2016 16:46 di Mirko Calemme Twitter:    vedi letture
Cari tifosi, non era colpa nostra. Gonzalo aveva scelto da due anni
© foto di Massimo Pinca/Image Sport

Finalmente è finita. Al di là degli inevitabili strascichi che si protrarranno anche durante i prossimi mesi, il grosso della telenovela Higuain lo abbiamo finalmente lasciato alle spalle. Un caso esploso il 28 giugno scorso con le parole del fratello-agente Nicolas. Un fulmine a ciel sereno (clicca qui) che ci aveva lasciato una certezza: Gonzalo sarebbe andato via. Il problema era solo definire il quando, e soprattutto, il dove.

Abbiamo provato a descrivervela in questo modo sin dall’inizio, perché questi erano i segnali che ci giungevano e queste le notizie che avevamo. Raccontando la precedente rottura del 2013 (clicca qui) con il Real Madrid, i suoi sì al Barcellona nel 2014 e all’Atletico pochi mesi fa (clicca qui), l’annuncio della sua volontà di sposare i colori bianconeri fatto ai suoi conoscenti più intimi (clicca qui) e la sua “versione” dei fatti (clicca qui),confermata dalle dichiarazioni in conferenza di ieri pomeriggio.

Aver escluso subito ogni speranza di permanenza dell’argentino, ed aver inoltre confermato la sua voglia di vestire la maglia della Juventus ci è costato tantissimi insulti e l’accusa di voler far del male al club azzurro. Sembrava quasi che la colpa fosse nostra, che fossimo noi giornalisti a spingere Higuain verso Torino (qualcuno lo ha addirittura espresso, questo concetto). Sembrava che volere “il bene del Napoli” significasse dover gridare “Higuain non andrà mai alla Juve!”.

Ma non era così. Da giornalisti il nostro dovere era poter garantire ai nostri lettori almeno un pezzetto di verità, quello che siamo riusciti a carpire dai protagonisti diretti con il lavoro di questi giorni. Ci abbiamo provato, e continueremo a farlo, sperando che il caso Higuain lasci come eredità alla piazza la consapevolezza che le brutte notizie non sono soltanto figlie di chi vuole “strumentalizzare” e/o “destabilizzare”. A volte ci sono e vanno accettate, senza prendersela con chi le racconta.

Perché Gonzalo, cari amici, aveva scelto di andar via già da tempo. Due anni fa aveva detto sì al Barcellona (rivale storico del Real, club che l’ha cresciuto... altro tradimento) e l’anno scorso sia lui che lo stesso Sarri ammisero che il mister lo “convinse a restare in cinque minuti”. Tutti si esaltarono per i cinque minuti, ma in pochi sottolinearono che il Pipita andava già convinto a restare a Napoli. E che, poche settimane dopo, rifiutò la proposta di rinnovo nella famosa riunione di Venezia.

Scelta legittima, per carità. Ogni calciatore ha il diritto di volere il massimo per la propria carriera e di muoversi come meglio crede. Ma allora, ha ragione De Laurentiis ed hanno ragione i tifosi a pretendere chiarezza. Perché nessuno ha imposto a Gonzalo di scegliere proprio la Juventus e di trasformarsi, inevitabilmente, dall’erede di Maradona a quello di Altafini.