Da Zero a Dieci: la faccia da funerale di Mazzarri, la richiesta di carcere duro, la lezione di Gonzalo e l'eruzione del Vesuvio in trasferta

17.04.2015 10:33 di  Arturo Minervini  Twitter:    vedi letture
Da Zero a Dieci: la faccia da funerale di Mazzarri, la richiesta di carcere duro, la lezione di Gonzalo e l'eruzione del Vesuvio in trasferta

Zero, dopo una gara così è difficile trovare qualcosa che vada male, all'entusiasmo irrazionale di Aldo Serena in telecronaca su una ripartenza azzurra. "Mertens ha perso tempo, bisognava servire David Lopez che era volato sulla destra". Caro Aldo, Lopez - grande gara la sua - ha più o meno le stesse prestazioni della prima automobile a scoppio, la Patent Motorwagen. Praticamente passa da 0 a 10 (di velocità, non è uno sponsor) nello stesso tempo che Bolt impiega per fare tre volte il giro del mondo. Passeggiando.

Uno il ko nelle ultime 23 gare, 9 vittorie nelle ultime 9 in casa. Nel caso doveste incontrare il solito fannullone che si annida tra i bar dello sport pronto a sentenziare che "Il Wolfsburg è una squadra di putrefatti (ci manchi tanto Rambone)", beh voi spiattellategli questi dati sulla faccia. Se poi avete nelle vicinanze anche qualche piatto di vetro, qualche bottiglia e qualche tavolo, beh non esitate. Il tifoso qualunquista è un male da debellare, come i risvoltini ai pantaloni, le creme equivalenti alla Nutella, gli appoggi che nei mezzi pubblici obbligano le persone a tenere le braccia alte. Lottiamo per i nostri diritti. Stand up for your rights.

Due inni alla gioia del capitano. Suona un'orchestra di emozioni, musica che toccano corde dell'anima che vanno oltre lo sport quando la cresta di Marek si alza fino al cielo, quasi a sfiorare il Paradiso. C'è il sapore antico dell'eroe che rompe ancora una volta le catene, c'è Orfeo che scende negli inferi a ritrovare la sua amata, che non è Euridice ma Partenope. Nella notte più importante la riconquista quasi con brutalità, urlando al mondo la sua gioia dopo i gol come nemmeno Bruce Lee dopo aver sferrato un calcio volante. Esce, incitando la folla. La sua folla. La sua gente. Come un conquistatore che può lasciare il campo di battaglia dopo aver saccheggiato tutto ed aver preso tutto quello che c'era da prendere. Anche il sangue all'avversario. Il Conte Marek non arriva dalla Transilvania, ma avrà sicuramente qualche parente da quelle parti.

Tre metri sopra il cielo. Tre chilometri sopra il cielo. Tre secoli luce sopra il cielo. E' impossibile contenere l'entusiasmo per la prestazione di un Britos irriconoscibile in terra tedesca, a conferma delle ultime prestazioni molto positive. Che sia il frutto di un esperimento? Che John Woo, regista del film Face/off ne quale Travolta e Cage si scambiano i volti dopo un'operazione chirurgica, abbia scelto Miguel per il sequel della pellicola? Chi c'è dietro quella faccia? Thiago Silva? Che, come Fry il protagonista di Futurama, sia un difensore fortissimo ibernato per secoli e scongelato per questo finale di stagione? Sul caso sono già operativi Ris, Nas, Fbi, Csi, Don Matteo, Peppone e Don Camillo e pure il Commissario Rex ed il Commissario Lo Gatto. Non può essere Britos quello. Non può!

Quattro reti che potevano essere anche il doppio. Poco prima della gara gli addetti ai lavori hanno bagnato il campo abbondantemente, e l'effetto per il Napoli è stato lo stesso di quello avuto dal Nilo dopo qualche inondazione. Limo su un terreno diventato fertile più di Rocco Siffredi. Una valanga azzurra che ha travolto l'agnellino Wolfsburg, messo alle corde più di Stallone da Ivan Drago, con il Napoli che però non si è mai stancato di dare cazzotti all'avversario. Più che una gara, sembrava una galleria d'arte, nella quale hanno esposto le proprie opere artisti del gol di diverse estrazioni. Il passionario Gonzalo, il razionale Marek, l'introverso Manolo, l'impressionista Lorenzo, lo stakanovista Josè e l'ispirato Dries. Un'eruzione di idee calcistiche sulla stessa tela. Un Vesuvio che esplode in trasferta. Il risultato finale è un capolavoro.

Cinque cinque, come i numeri da mettere sulla torta di Rafa Benitez. Ci ha fatto arrabbiare, ha fatto scelte discutibili, ma in Germania ha vinto lui. Perchè tutti avevamo storto il naso leggendo la formazione iniziale (fate gli onesti), perchè in molti si erano già preparati il discorsetto da funerale preventivando una sconfitta in terra teutonica. Rafa, sornione, torna a casa con lo scalpo dell'avversario stremato in ogni punto del gioco. Una superiorità imbarazzante con il dirimpettaio Hecking, un corso intensivo di tattica che nemmeno al Cepu ai tempi di Cassano. Nello scacchiere della gara c'è stato un solo Re. Rafa.

Sei gol e quattro pali in azzurro per Manolo Gabbiadini. Per assurdo, ad impressionare maggiormente, sono proprio i legni colpiti dal ragazzo classe '91. Anche in Germania, dal nulla, ha tirato fuori un sinistro con la semplicità di chi riceve dalla porta le stesse vibrazioni che un rabdomante subisce dall'acqua. Un sinistro per domarli, un sinistro per trovarlo, un sinistro per ghermirli e nel buio incatenarli. Chiamatelo Manolo, il Signore dei legni. Ma che Signore però.

Sette alla somiglianza del tecnico del Wolfsburg, Dieter Hecking, con l'ex azzurro Mazzarri. Dopo le reti in serie di Higuain, Hamsik, Hamsik e Gabbiadini, sembrava di rivedere il buon Walter nella sua giornata di maggiore ispirazione pessimistica, quando l'animo del buon Giacomo Leopardi si reincarnava nel tecnico toscano. Una faccia da funerale degna di una prefica dell'antica Grecia, una somiglianza che avrà fatto sorridere e godere in molti durante la cavalcata trionfale azzurra. Nella serata perfetta, cosa c'è di più meraviglioso che mostrarsi brillante davanti alla tua ex o almeno ad una che gli somiglia?

Otto al numero di Maggio sulla fascia che avvia l'azione del 2 a 0 che nemmeno Houdini. Rubando una frase al famoso illusionista "Se c'è un modo per tornare indietro io lo troverò", il laterale oltre al coniglio dal cilindro sulla prima rete di Hamsik sfodera una prestazione che lo riporta indietro di qualche secolo almeno. Una superiorità fisica impressionante, quasi imbarazzante per i compagni che al 90' lo hanno visto ancora scattare sulla destra quando in molti boccheggiavano più di un cefalo spiaggiato sulla riva.

Nove alla manona di Andujar allo scadere del primo tempo. Dicevamo di emozioni, di eruzioni calcistiche che stavano dilaniando l'animo del Wolfsburg. In un contesto simile, subire una rete nel recupero del primo tempo avrebbe potuto ribaltare emotivamente la gara. Sul destro di Schürrle la risposta di Andujar va oltre il semplice gesto tecnico. E' un tampone emotivo, è una seduta psichiatrica, è un ritrovo di alcolisti anonimi. "Salve, sono il Napoli, sono rinchiuso da 7 giorni in ritiro dal mio presidente e questa sera non ho alcuna voglia di ricadere negli errori del passato". Grazie Mariano Freud ed a questo punta grazie anche a De Laurentiis. Se gli effetti del ritiro sono questi, proponiamo subito al Pubblico Ministero ADL di avanzare richiesta di 41bis, carcere duro come Pietro Savastano in Gomorra. Rinchiudeteli! Isolateli!.

Dieci alla crisalide Higuain. C'è tutta una vita in quegli istanti che trascorrono dal lancio in profondità di Mertens al pallone che va ad accarezzare la rete di Benaglio. Ci sono tutti gli stadi della vita, breve e bellissima di una farfalla. L'uovo lo deposita Dries, nel bruco prevale l'istinto della sopravvivenza ed usa tutti i mezzi, anche aiutarsi con l'avambraccio per lo stop. La crisalide ha già una visione di quello che sarà uno spettacolo di rara bellezza, poco prima di mostrare al mondo le sue ali. E poi arriva il suo, il battito d'ali che può provocare un uragano dall'altra parte del mondo, come quel tocco di leggero esterno che è vita e morte in un tempo così breve. Non è un gol, è una storia da raccontare ai nipoti. Non è un gol, è una lezione da tenersi stretta. In cattedra c'è il Professor Pipita, che concede anche una sessione straordinaria ai suoi studenti sul visionario passaggio per il raddoppio di Hamsik. "E’ il colore che ha colore nelle ali della farfalla, nel movimento della farfalla è il movimento che si muove. E’ il profumo che ha profumo nel profumo del fiore. La farfalla è solo farfalla".