Grassi, il talent scout: "Dispiaciuto per Alberto, ma Sarri non ha scelta. Si è parlato troppo di lui..."

Così al "Roma"
29.04.2016 12:10 di Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:    vedi letture
Fonte: Fabio Tarantino per il "Roma"
Grassi, il talent scout: "Dispiaciuto per Alberto, ma Sarri non ha scelta. Si è parlato troppo di lui..."
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© foto di Federico De Luca

Nome: Alberto. Cognome: Grassi. Età: 21 anni. Costo del  cartellino: otto milioni. Caratteristiche tecniche: chissà. D’altronde  di lui si conosce ben poco. Zero minuti da quando è a Napoli e lunedì  sera al San Paolo ecco l’Atalanta, la sua ex squadra, i colori che ha  cucito sulla propria pelle sin da piccolo, all’età di dieci anni, quando  è entrato nel settore giovanile da baby talento uscendone da giocatore  vero: «Magari debutterà proprio contro l’Atalanta», fa sapere Mino  Favini, ex talent scout dei nerazzurri, il “mago” del settore giovanile  orobico che del ragazzo di Lumezzane conosce tutto o quasi.

E allora, Favini, s’è chiesto come mai Grassi non abbia ancora debuttato  con la maglia del Napoli? «È molto strano che non sia riuscito a farsi  conoscere dai suoi nuovi tifosi neppure per un quarto d’ora. È stato  sfortunato a causa dell’infortunio ma ora è guarito, il peggio è alle  spalle. Sarri avrà i suoi buoni motivi e io posso anche capirlo». 

In che senso? «Alberto ha vent’anni e gioca in una grande squadra, per guadagnarsi la  fiducia del suo allenatore dovrà sudare tanto. Qualitativamente non è  all’altezza né di Hamsik né di Allan. La verità è che si è parlato troppo di lui a gennaio. Grassi non è un fenomeno ma un giocatore positivo». 

Cosa intende, lei, per “giocatore positivo”? «Intendo un giocatore che, nonostante la giovane età, sa già stare in  campo, sa come affrontare ogni situazione. La sua dote migliore è la  continuità e la semplicità nelle giocate, ma a Napoli può anche essere  un handicap perché ci sono giocatori fenomenali in quasi tutti i ruoli.  Ripeto, è difficile sostituire centrocampisti simili».

Cosa si augura per il prossimo anno? Vale la pena restare oppure non è  da escludere l’ipotesi di un prestito? «Entrambe le possibilità sono valide. Giocare sarebbe un grosso passo in  avanti per mettersi in luce, ma anche stare al fianco dei campioni  diventa ugualmente importante perché così si migliora l’esperienza, si  cresce tanto, pur giocando meno».

E Gabbiadini, altro ex talento nerazzurro, volerà agli Europei? «Credo proprio di sì. Conte lo stima e poi nel suo ruolo c’è carenza di  alternative. Non ho problemi a dire che è più forte di qualcun altro che  fa già parte del gruppo azzurro. Il suo problema si chiama Higuain, un  fenomeno. Manolo è il mancino più bello d’Italia, pur giocando poco ha  sempre offerto garanzie e a dirlo sono i numeri».

Per il prossimo anno si fa il nome di Sportiello come vice Reina,  sarebbe un acquisto intelligente? «Assolutamente sì. È già pronto per Napoli, bisognerebbe solo conoscere  le sue intenzioni. All’Atalanta è protagonista da qualche anno, avrà la  pazienza di aspettare il suo momento alle spalle di uno come Reina?  Personalmente, crescere con un portiere forte come lo spagnolo credo  possa solo fargli bene».

L’ultimo gioiellino dell’Atalanta si chiama Andrea Conti, classe ’94,  già accostato al Napoli per l’estate. «Ecco, lui è un altro giovanissimo ma, a differenza di Grassi, non so se  sia già pronto per una piazza simile. Lo conosco bene, è un esterno  destro dalle spiccate doti offensive ma con qualche lacuna in fase  difensiva: è lì che dovrà crescere e lavorare ancora per poter essere,  un giorno, da Napoli».