Le 5 cose che non sapevi su... Leonardo Pavoletti: il tennis, l'idea vincente e quella caratteristica perfetta per Napoli

Che sia destino che un toscano, in qualche modo, deve sempre andare ad intrecciare il suo destino con il Napoli? Leonardo Pavoletti, senza girarci troppo intorno, sembra essere il prossimo della lista
15.12.2016 08:45 di  Pierpaolo Matrone  Twitter:    vedi letture
Le 5 cose che non sapevi su... Leonardo Pavoletti: il tennis, l'idea vincente e quella caratteristica perfetta per Napoli
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Che sia destino che un toscano, in qualche modo, debba sempre andare ad intrecciare il suo destino con il Napoli? Leonardo Pavoletti, senza girarci troppo intorno, sembra essere il prossimo della lista. Dopo i vari Mazzarri, Lucarelli, Sarri, Tonelli o anche gli avversari Allegri, Spalletti e chi più ne ha più ne metta. Eccolo lì, il prossimo potrebbe essere Leo.

Il 'Pavoloso', lo chiama qualcuno. Perché la sua esplosione è coincisa col momento in cui è nata la parola 'Petaloso', approvata dall'Accademia della Crusca. 'Pavoloso' non è ancora un neologismo riconosciuto in generale, ma nel mondo del calcio sì. E' Leonardo, l'attaccante che tanto manca al Napoli dopo l'infortunio di Milik. Quella del 'Pavoloso' è una storia recente, ma qualche bel capitolo della sua vita è a dir poco simpatico. E allora ecco le cinque cose che non sapevi su Leonardo Pavoletti:

L'AMORE NON SBOCCIATO COL TENNIS - A papà Paolo il calcio piace, sia chiaro, ma la grande passione è quella del tennis. Pavoletti senior, infatti, lo pratica e l'insegna in un circolo in Toscana, dove spesso portava anche il piccolo Leo. Quest'ultimo aveva cominciato a praticarlo, il tennis, ma dentro di sé c'era un altro grande amore, che ancora non aveva eruttato. Quello per il calcio, che venì fuori a nove anni circa.

L'IDEA VINCENTE - Ancor prima di cominciare, un piccolissimo Pavoletti aveva già pensato di smettere con il calcio. Il motivo? Un errore di tempistica. Quando si accorse che quello era lo sport che voleva praticare, Leo chiese al papà di iscriversi al Cantiere Orlando, una scuola calcio livornese che prende il nome dallo storico cantiere navale. Purtroppo, però, le iscrizioni erano già chiuse e Pavoletti pensò che forse era un segno del destino, che il calcio non doveva essere nella sua vita. Un anno dopo, però, per fortuna ci ripensò e si iscrisse. E mai idea fu più vincente di quella.

LA PASSIONE PER IL MILAN - Meglio dirlo subito: com'è normale che sia, Pavoletti non tifa per il Napoli. Il suo cuore è rosso e nero, colori di quel Milan che quando Leo era un bambino dominava l'Europa in lungo e in largo. Giusto così, dunque. La passione per i colori rossoneri è stata indirizzata proprio da papà Paolo, anche lui tifoso del Milan, in maniera sfegatata. Quando Leo era piccolo, Paolo gli comprava le cassette con i gol di Papin e van Basten. E se cresci con due miti così...

LA SQUALIFICA PER DOPING - Sì, è stato anche lontano dai campi di gioco a causa di una squalifica per doping, la nota più negativa della carriera di Pavoletti. Ma la colpa non fu sua e tanto meno il giocatore faceva uso di sostanze dopanti in maniera costante, anzi. Erano i tempi del Sassuolo e dopo un match contro il Livorno aveva il raffreddore e il medico gli suggerì un farmato, i Rinoflumicil, che lo consegnò a 40 giorni di squalifica. Fu durissima per lui, supportato dagli amici, consapevoli che la colpa era soltanto del dottore.

L'AMORE PER IL MARE - Ecco qua, una bella caratteristica che si sposa a pennello con Napoli. Fin da bambino, Leo adorava andare al mare. E' innamorato di Livorno, proprio perché c'è il lungomare, le spiagge, anche la scogliera. Dice che il mare rende tutto più bello, più magico. Ed è per questo che gli piace anche Genova, che adesso è la sua casa. Non molti lo sanno, ma quando ha accettato la destinazione ligure ne è stato felice anche perché andava di nuovo in una città blu. E adesso, se davvero l'operazione dovesse chiudersi, forse sarà ancora più felice: a Napoli, si sa, c'è il lungomare più bello del mondo.