Lo scetticismo è un ricordo, il Napoli di Sarri incanta e con la Fiorentina tornerà il vero San Paolo

11.10.2015 08:45 di  Antonio Gaito  Twitter:    vedi letture
Lo scetticismo è un ricordo, il Napoli di Sarri incanta e con la Fiorentina tornerà il vero San Paolo
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Il Napoli di Sarri ha demolito anche lo scetticismo. Le polemiche estive e quelle per le prime partite deludenti sembrano ormai lontanissime, eppure non è stato semplicissimo per gli azzurri ribaltare la situazione e ricreare entusiasmo intorno alla squadra. Tutto è iniziato dalla scelta di affidare la panchina a Maurizio Sarri, dopo che comunque De Laurentiis era andato inizialmente su altre piste come Emery, Mihajlovic ed anche Montella, dando un segnale probabilmente errato alla piazza. Parallelamente sul mercato la tifoseria assisteva ad i colpi di mercato delle possibili concorrenti mentre troppo in sordina sono passati acquisti di spessore come quelli di Reina, Hysaj e soprattutto Allan, oltre alla riconferma in blocco dei cinque big in attacco e di gran parte della rosa dell'anno precedente rivalutata poi successivamente dal lavoro dello stesso tecnico di Bagnoli.

Il clima di delusione che ha accompagnato l'inizio della stagione non è passato inosservato, con striscioni e volantini contro la proprietà apparsi in città e poco meno di 7mila abbonamenti sottoscritti, al di sotto persino di squadre in lotta per la permanenza nella massima serie. A condizionare ulteriormente i giudizi una preparazione fisica che è venuta fuori piuttosto a rilento, solo quando poi le temperature si sono decisamente abbassate. Il ko con il Sassuolo, ma anche il pareggio interno con la Sampdoria, giocando solo per alcuni tratti del match, hanno contribuito ad esasperare i toni anche nella critica, ma già dalla prova con l'Empoli arrivarono segnali incoraggianti. Da quel momento è esploso il Napoli di Sarri, per brillantezza fisica ed automatismi di gioco con i 5-0 a Brugge e Lazio, la vittoria sulla Juventus, sul Legia ed il 4-0 sul Milan, la vittoria più larga della storia azzurra a San Siro. Il solo 0-0 col Carpi a spezzare le striscia di successi, ma in una gara per novanta minuti nella metà campo di casa, senza riuscire a concretizzare ma anche senza subire una sola conclusione.

18 gol fatti, uno solo subito nelle ultime sei gare e lo scenario iniziale è stato completamente ribaltato, al punto che ora bisogna fare i conti con l'eccessivo entusiasmo. Il Napoli di Sarri ha esaltato anche quelli che erano più scettici: organizzazione di gioco, identità di squadra, gestione del turnover e la capacità del tecnico di ottenere il massimo anche da gente come Higuain e Callejon ha riacceso l'entusiasmo della tifoseria. Anche in questo caso sono i numeri a testimoniarlo: dai circa 13mila spettatori con il Brugge ed i 18mila spettatori con la Lazio - tremendamente pochi per una piazza che ne ha portati 70mila nello spareggio in serie C - per la sfida alla Fiorentina ad una settimana dalla partita sono stati già venduti 25mila biglietti per una proiezione di una cornice di pubblico di almeno 45-50mila spettatori.