Napoli sembra la Firenze del 1200. E' partita la caccia al colpevole, ma sono tutti responsabili

23.09.2014 09:00 di Dario De Martino Twitter:    vedi letture
Napoli sembra la Firenze del 1200. E' partita la caccia al colpevole, ma sono tutti responsabili
TuttoNapoli.net
© foto di Insidefoto/Image Sport

Chi sta con il Papa e chi sta con l’Imperatore. Chi attacca De Laurentiis e difende Benitez e chi se la prende con l’allenatore e protegge il presidente. Napoli sembra la Firenze del 1200. L’ambiente appare spaccato come nella lotta tra Guelfi e Ghibellini. Il momento di crisi, sancito definitivamente dalla sconfitta di Udine, apre la solita caccia al colpevole. Dopo la partita del Friuli c’è stata una spaccatura. Si legge e si sente nei commenti di tutti, dai giornalisti ai tifosi passando per “esperti” e commentatori. Per qualcuno le colpe sono tutte del tecnico spagnolo, per altri tutte dell’imprenditore romano.
La formazione schierata in campo nella trasferta friulana ha dato litri di benzina da mettere sul fuoco di chi vuole al rogo Rafa. Un difensore centrale come Britos schierato ancora da terzino, un centrocampo di sola copertura, Zuniga messo sulla linea della trequarti e il punto interrogativo Michu preferito ad un Hamsik in ripresa e un Mertens in forma smagliante. Scelte che sembrano fatte da uno scellerato più che da un allenatore con l’esperienza e il curriculum di Benitez. Qualcuno di questi, addirittura, pensa che questa formazione sia stata dettata dalla voglia dell’allenatore di farsi esonerare.  Ed in tanti hanno già aperto la caccia al successore.  
Sempre dalle più che discutibili scelte di Udine, partono le tesi di quelli che fanno parte della fazione anti-presidenziale.

“Possibile che un allenatore della caratura di Rafa metta in campo una formazione del genere? L’ha fatto per dimostrare al presidente della pochezza della sua squadra” dicono questi.
Ebbene, consentitecelo, adesso basta. Ora ci vuole equilibrio. Non ci sono colpevoli assoluti, inutile cercare il capro espiatorio. Sono tutti colpevoli.
E’ colpevole il Presidente che ha investito poco e male sul mercato, mettendo insieme una rosa che non solo non ha recuperato il famoso gap con Juve e Roma, ma ad oggi dimostra di non essere all’altezza nemmeno di quella azzurra dell’anno passato. Al De Laurentiis, poi, vanno imputate anche le dichiarazioni fatte a Dimaro, promettendo la luna senza aver intenzione di investire neanche per un cannocchiale che permetta di guardarla. 
E’ colpevole Benitez che mette in campo una formazione incomprensibile. Come è possibile schierare due mediani di rottura e una seconda punta al posto di Hamsik, lasciando la squadra senza palleggiatori? E poi, da uno che sa cosa significa fare il “manager”, non  si può accettare di aver approvato così mansuetamente un mercato non adeguato alle promesse fatte. E soprattutto, su questa sessione d’acquisti e cessioni un po’ di colpa è anche sua, che l’avrà sicuramente coordinata a seconda delle sue esigenze.
E’ colpevole Bigon, perché non può deresponsabilizzarsi da un calciomercato del genere. La logica attendista del preliminare ha portato il Napoli a passare dal sogno Mascherano alla realtà David Lopez. Nulla contro lo spagnolo, che anzi a Udine si è dimostrato calciatore che potrà essere utile nel corso della stagione, ma non è certo quel giocatore che permette il salto di qualità tanto desiderato.
Sono colpevoli, forse di  meno, i calciatori. Manca cattiveria, manca voglia di vincere, manca qualcuno capace di mettersi in capo alla banda per trascinarla verso la vittoria.
Sicuramente non sono colpevoli i tifosi, i giornalisti, l’ambiente e tutti quelli a cui Rafa aveva chiesto di essere uniti. L’unione di intenti bisogna trovarla innanzitutto all’interno della società e della squadra, prima di poterla andare a chiedere fuori.