Squadra impaurita e senza idee. Il San Paolo abbandona gli azzurri, i numeri smascherano Benitez

25.09.2014 15:10 di Fabio Tarantino Twitter:    vedi letture
Squadra impaurita e senza idee. Il San Paolo abbandona gli azzurri, i numeri smascherano Benitez
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© foto di Insidefoto/Image Sport

E’ pesante l’aria al San Paolo. Ed è fredda, quasi gelida. Il calore del pubblico non c’è più. Dissipato, come i sogni della gente. I tifosi si sono disinnamorati di questa squadra, che è lo specchio della società. Un castello di sabbia costruito con cura, con dovizia di particolari. Protetto dai piedi di chiunque ed ora, improvvisamente, crollato senza nemmeno accorgersene. Un punto in tre partite nella stagione che avrebbe dovuto riconsegnare al Napoli ancora profumo di Champions. Parlare non costa nulla e così lo scudetto – l’obiettivo sventolato ai quattro venti in estate da De Laurentiis – è già un miraggio. Juve e Roma sono lontane otto punti, ma a preoccupare è la già notevole distanza dall’Inter di Mazzarri, squadra agli antipodi del Napoli. Fa cose semplici e vince, senza subire reti. Il Napoli, invece, vuole strafare. Esagerare, com’è nel suo stile. Fa e disfa. Decide dove, come e quando trionfare. Oppure perdere, quando proprio non riesce ad assurgere al proprio dovere.

CERCASI PERSONALITA' - Il mercato mediocre condotto dalla società può essere l’unica giustificazione? Dov’è finita la personalità dei calciatori? Davvero non basta avere in rosa – tra gli altri - Higuain, Callejon, Mertens ed Hamsik per vincere almeno una gara contro Chievo, Udinese e Palermo? Il Napoli si è offuscato. Oltre a non vincere, non si diverte neanche più. Gioca intimorito. Le recenti delusioni ne hanno condizionato testa e gambe, non più leggere come una volta. La cosa grave, però, è che nessuno sembra aver voglia di rialzarsi. Che si vinca o che si perda, a nessuno sembra importare più di tanto. Nessuno carica la squadra, nessuno ‘schiaffeggia’ i calciatori, nessuno prende per mano un gruppo che, magari, ha solo bisogno di una scossa per reagire. Nessuno, in campo ed in panchina. Dove Benitez, appunti a parte, fa poco per cambiare le sorti dei suoi. E la storia delle partite, che scivolano via fino al 90’ senza mai un sussulto, un cambio di passo, una mossa decisiva, un lampo di genio.

NO AL TURN OVER, SI' ALLA CONFUSIONE - Lo spagnolo nasconde la parola turn over, i numeri sembrano dargli ragione. Più che turn over, si potrebbe parlare di ‘confusione’. Nelle prime sette gare ufficiali disputate dal Napoli, Benitez ha cambiato cinque volte la coppia di terzini e mediani. Gargano, il più utilizzato dei centrocampisti (cinque da titolare), ha giocato con al fianco Jorginho, Inler e David Lopez. Sugli esterni, Maggio è il più utilizzato. A sinistra si sono alternati Britos, Ghoulam e Zuniga. Due presenze a destra per Henrique, zero ancora per Mesto. Turnover no, ma neppure continuità tecnica in ruoli chiave del modulo. Giusto far ruotare la rosa e sfruttarla nella sua totalità, ma qual è la vera ossatura del secondo Napoli di Benitez? Questa, forse, è la domanda meno scomoda, che va ad aggiungersi ad una lista infinita di dubbi su una stagione già da dimenticare.