Calderoni a TN: “Ho giocato con Gnahoré, è completo e ricorda Vieira. Consiglio un giovane ad ADL. Maksimovic? Conoscendo Cairo…”

15.01.2016 17:40 di  Fabio Tarantino  Twitter:    vedi letture
Calderoni a TN: “Ho giocato con Gnahoré, è completo e ricorda Vieira. Consiglio un giovane ad ADL. Maksimovic? Conoscendo Cairo…”
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© foto di Federico Gaetano

Il nuovo che avanza ha leve lunghe e un passato travagliato. Eddy Gnahoré, il centrocampista della Carrarese ad un passo dal Napoli, ha bruciato le tappe prima di arrendersi ad un infortunio che lo ha costretto a restar fermo per quasi un anno. Era nel giro della nazionale francese ed aveva già esordito in Premier League. Poi il lungo stop, dal 2012 al 2013, quindi la lenta ripresa, la rescissione di contratto col Birmingham ed infine le difficoltà a ricominciare (clicca qui per la sua storia). Nel 2014, dopo un lungo periodo d’inattività, ecco spuntare la Carrarese, Lega Pro, la cui porta era difesa da Alex Calderoni, anni 39, ex portiere di Atalanta e Torino: “Quando arrivò sembrava spaesato. Era molto giovane, non conosceva la lingua e, soprattutto, non era guarito del tutto. L’infortunio che aveva subito era molto grave – spiega Calderoni a Tuttonapoli.net - e lo limitava anche a distanza di anni. Quando correva utilizzava dei plantari, si notava che avesse delle difficoltà. Poi, però, ha lavorato sodo ed è riuscito a gettarsi alle spalle il periodo no. Ed allora è anche riuscito a farsi apprezzare”.

Che giocatore è? “È un centrocampista completo perché ha fisico, corsa, gamba, tecnica. Veniva schierato inizialmente come trequartista, poi ha giocato davanti la difesa ed anche come interno. L’impatto col calcio italiano è stato molto forte, soprattutto dal punto di vista tattico. Non era abituato a difendere o a stare in campo come richiedeva il mister. Quest’anno, pur non giocandoci più insieme, lo sto seguendo ed è migliorato tantissimo, soprattutto sotto porta: ha un bel tiro dalla distanza”.

Per lui si sprecano i paragoni. “A me ricordava il primo Vieira per fisico, altezza ed anche caratteristiche tecniche. Certo, Eddy ha ancora tutto da dimostrare, ma è molto giovane e ha un’intera carriera davanti. Può crescere tanto, sia tatticamente che dal punto di vista della personalità. Deve prendere coscienza dei propri mezzi, essere consapevole della propria forza. Napoli, in questo senso, sarà una bella opportunità per lui”.

Quando difendevi la porta dell’Atalanta, nel settore giovanile cresceva Gabbiadini. È un giocatore da nazionale? “Manolo è un talento, uno dei migliori attaccanti in circolazione. Quando ero in Serie A, i calciatori che facevano parte delle squadre prime della classe erano tutti nel giro della nazionale. Pur non giocando con continuità ha grandi qualità e merita una chance, anche perché quando viene chiamato in causa dimostra sempre il suo valore”.

L’ultimo gioiello in casa Atalanta si chiama Alberto Grassi, classe ’95. Può fare al caso del Napoli? “Sicuramente sì. È anche possibile che lo abbia incrociato in passato, durante gli allenamenti, ma quando si è piccolissimi è sempre difficile capire se un ragazzo possa farcela a sfondare nel mondo del calcio. Oggi non ci sono più dubbi. Recentemente sono stato a Bergamo e tutti me ne hanno parlato benissimo. È un centrocampista molto forte e l’interesse di così tante società nei suoi confronti è la dimostrazione che il ragazzo vale e ha grandi qualità”.

Da ex calciatore del Torino conosci bene Cairo. Che idea di sei fatto della telenovela Maksimovic? “In generale è difficile che un difensore possa valere tutti quei soldi. Parliamo di un buon giocatore, questo sì, ma trattare con il presidente granata non è mai semplice. Se davvero Cairo vuole 25 milioni sarà difficile fargli cambiare idea, anche se, conoscendolo, potrebbero bastarne anche meno: con 20 milioni Maksimovic va al Napoli”.