Campagnolo a TN: "Andujar, che sorpresa! Vi svelo pregi e difetti di Montella e Miha. E quel rigore parato a Callejón..."

17.04.2015 18:20 di  Fabio Tarantino  Twitter:    vedi letture
Campagnolo a TN: "Andujar, che sorpresa! Vi svelo pregi e difetti di Montella e Miha. E quel rigore parato a Callejón..."
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© foto di Federico De Luca

Un'attesa lunga sei mesi, poi la grande occasione. Rafael ne combina un’altra delle sue, Benitez perde la pazienza. Eccolo il momento più atteso. Mariano Andujar si prende il Napoli. A lui le chiavi della porta, che sia campionato o Europa League. Prestazioni convincenti, sicurezza da veterano, sbavature ridotte al minimo. E in Germania la prima notte da protagonista.

Due parate decisive, due interventi che spengono le già residue speranze del Wolfsburg. Il Napoli strapazza i tedeschi, quattro gol per volare virtualmente in semifinale. Hamsik ed Higuain rubano la scena, Andujar non è da meno: “Non sono sorpreso, Mariano merita il posto da titolare e sta dimostrando sul campo tutto il suo valore”. Chi lo conosce bene è Andrea Campagnolo, suo compagno di squadra a Catania dal 2009 al 2012 ed ora preparatore dei portieri nel settore giovanile del Cittadella: “Di Andujar ho un gran bel ricordo – le parole dell’ex numero uno a Tuttonapoli.net -, è sempre stato un ragazzo positivo, solare, disponibile con tutti. A Catania era avvantaggiato perché c’erano tanti argentini, ma lui riusciva ad allacciare rapporti con ognuno di noi”.

Che ricordi hai di Andujar? “Tutti molto positivi, anche se il primo anno ebbe diversi problemi. Alcune prestazioni non furono all’altezza, ricordo parecchi errori ma nel girone di ritorno, con Mihajlovic, si riprese alla grande. Con le sue parate ci regalò tanti punti e fu determinante per il raggiungimento della salvezza. A Napoli sta andando benissimo. Era reduce da una stagione non positiva, appena è arrivato era consapevole di essere la riserva di Rafael ma è stato bravo nel far cambiare idea a Benitez in allenamento”.

Ti aspettavi potesse far subito così bene a Napoli? “In realtà non mi aspettavo subentrasse così presto a Rafael. Evidentemente Benitez lo ha ritenuto più pronto e alla prima occasione lo ha voluto premiare. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Per Rafael non sarà facile riprendersi, ma un portiere forte e di personalità potrà uscirne fuori alla grande. Il mio consiglio è di continuare ad impegnarsi al massimo in settimana come se fosse un titolare. Mi auguro non molli, presto avrà una nuova occasione”.

Qual è la migliore qualità di Andujar? “Come tutti i sudamericani ha grande tecnica con i piedi, già a Catania i suoi rilanci erano sempre precisi e mai banali. E poi, pur essendo alto, è molto elastico ed esplosivo. In più è molto sicuro nelle uscite alte”.

A Catania hai avuto la fortuna di lavorare – tra gli altri – con Mihajlovic e Montella, due tecnici accostati al Napoli. Che allenatori sono? “Due grandi allenatori, coi quali mi sono trovato molto bene e che sono riusciti, sia a Catania che in altre piazze, a dimostrare tutte le proprie qualità. Con loro il Napoli può star tranquillo, sono molto preparati ed hanno due pregi: dialogano tanto con la squadra e sanno farsi seguire dai propri calciatori”.  

In cosa si differenziano? “Montella è una persona molto pacata, Mihajlovic è più sanguigno. Sinisa è impulsivo, diretto, schietto. Non usa mai giri di parole, ti dice sempre le cose in faccia. Montella predilige fare allenamenti ad alta intensità, facendo sempre esercizi innovativi. E’ bravo a variare, con lui ci divertivamo molto in settimana perché lavoravamo spesso con la palla senza mai trascurare l’aspetto fisico”.

Concludiamo in bellezza: nell’estate del 2013, in amichevole, hai parato un rigore a Callejon quando eri a Cesena… “Sì, che serata! Lo spagnolo era appena arrivato in Italia, in quel periodo avrà forse pagato l’ambientamento, o gli eccessivi carichi di lavoro. Non era ancora al top della forma, ma già si intravedevano le sue grandi qualità ed infatti è uscito alla grande. Calciava bene con entrambi i piedi, e poi lo conoscevo già avendolo seguito quando era a Madrid”.