ESCLUSIVA – D’Agostino: “Nel 2009 rifiutai Napoli, ma non ho rimpianti. Farei follie per Verratti. Inler vittima di un equivoco”

21.01.2015 08:30 di Fabio Tarantino Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA – D’Agostino: “Nel 2009 rifiutai Napoli, ma non ho rimpianti. Farei follie per Verratti. Inler vittima di un equivoco”
TuttoNapoli.net
© foto di Federico De Luca

“Il Napoli ha grandi giocatori, è cresciuto tanto nel corso degli anni e merita di giocare ogni anno la Champions League. In Italia è una delle poche squadre che mi diverte”. Col suo sinistro avrebbe infiammato il San Paolo. I tifosi del Napoli hanno accarezzato l’idea di vederlo in azzurro, prima di arrendersi ad un freddo: “No, grazie”. Un rifiuto motivato, dettato dall’idea (e dalla speranza) di approdare alla Juventus o, perché no, al Real Madrid. Gaetano D’Agostino, oggi al Benevento, ha sfiorato l’approdo a Napoli insieme a Fabio Quagliarella: “E’ vero – racconta D’Agostino in un’intervista concessa a Tuttonapoli.net -, parliamo dell’estate del 2009. Gino Pozzo mi chiamò nel suo ufficio, mi disse che il Napoli aveva presentato un’offerta concreta per me. Sono passati sei anni, ormai è acqua passata. Di sicuro sono stato ad un passo dagli azzurri, ma nello stesso periodo mi cercavano sia la Juventus che il Real Madrid e non esitai troppo a rifiutare la proposta di De Laurentiis“.

Quanto hai rimpianto quel rifiuto? Anche perché il Real Madrid si tirò indietro e la Juve fece altre scelte. “Beh col senno di poi è facile fare ragionamenti, ma io non ho rimpianti perché il regista tanto cercato la Juve l’ha trovato solo con Pirlo, di certo non con Felipe Melo (che arrivò in bianconero al suo posto, ndr). Oggi, nel 2015, sarei in grande difficoltà nello scegliere perché Napoli e Juve sono alla pari per piazza, ambizioni e progetto. Ma sei anni fa era un Napoli diverso da questo, la vera crescita iniziò solo con l’arrivo di Mazzarri”.

Il Napoli ti cercò concretamente, Juventus e Real Madrid invece? C’erano offerte o solo sondaggi? “No le trattative esistevano, ecco perché dissi subito no al Napoli. La Juventus mi cercava da gennaio, ed il mio procuratore in quei giorni volò a Madrid per parlare con il Real. Ripeto, oggi non esiterei un attimo ad accettare perché Napoli è una delle squadre più attrezzate d’Europa. Ma sei anni fa era diverso”.

Il tuo percorso lo ha fatto invece Gokhan Inler, ormai finito ai margini della squadra. Come ti spieghi la sua involuzione? “Ho giocato con lui quattro anni, e posso dire con certezza che Gokhan è una grandissima mezzala in un centrocampo a tre. In una mediana a due fa fatica perché impostare non è nel suo dna. All’Udinese, infatti, giocava con me ed Asamoah: andava spesso al tiro, faceva gol, pressava alto. Al Napoli fa fatica, perché pur avendo qualità non ha nelle corde la verticalizzazione, la giocata immediata che permetta ai vari Higuain, Callejon e Mertens di affrontare gli avversari nell’uno contro uno”.

Jorginho è un calciatore che, per caratteristiche, potrebbe assomigliarti? “No, il brasiliano è un buon palleggiatore ma non è un regista. E’ uno che fa girare la squadra, ha qualità ma, per come intendo io il calcio, il regista è un’altra cosa. Jorginho non ha nei piedi il lancio di trenta metri. I moduli contano relativamente, ciò che fa la differenza è la qualità e le caratteristiche di ogni calciatore. Prendete la Juve, ad esempio: senza Pirlo tutti farebbero fatica, compreso uno come Pogba”.

Alla luce di ciò, quale calciatore vedresti bene nel modulo di Benitez? “Farei follie per prendere Marco Verratti. E’ vero che costa tanto, che non segna e non tira da fuori, ma a livello tecnico e per il carattere che ha farebbe esaltare i tifosi del Napoli. Non butta mai via la palla, talvolta rischia ma ha personalità. E’ un grande giocatore.  Non credo che al Psg ci sia l’ambiente ideale per lui, allo stadio si sta seduti e composti mentre a Napoli, e soprattutto al San Paolo, uno come lui si esalterebbe”.