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Olive a TN: “Ho giocato a Trebisonda, sarà una bolgia! Atmosfera caldissima, col Perugia capimmo subito cosa ci attendeva”

18.02.2015 08:30 di  Fabio Tarantino  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA - Olive a TN: “Ho giocato a Trebisonda, sarà una bolgia! Atmosfera caldissima, col Perugia capimmo subito cosa ci attendeva”

L’Hüseyin Avni Aker Stadyumu è pronto ad aprire le sue porte al Napoli. L’impianto sportivo di Trebisonda è un gioiellino da 25mila posti, ammodernato recentemente ed orfano di recinzioni e piste d’atletica. Il Trabzonspor, prossimo avversario degli azzurri in Europa League, sfrutterà il fattore casa per ipotecare il passaggio del turno: “Lo stadio è una bolgia, il Napoli sarà accolto da un’atmosfera caldissima”. Renato Olive, attuale collaboratore di Roberto Donadoni a Parma, ha già giocato a Trebisonda nel luglio del 1999 (con la maglia del Perugia) nell’andata del terzo turno di Intertoto. La sfida – vinta dal club umbro per 2 a 1 – fu caratterizzata dall’incessante tifo dei sostenitori di casa: “La cosa che mi rimasse impressa è che l’atmosfera diventava sempre più calda man mano che i calciatori del Trabzonspor entravano in campo. Capimmo subito cosa ci attendeva, fu una partita caldissima soprattutto nei primi minuti di gioco. C’era molta pressione su di noi, i tifosi continuarono a sostenere la squadra fino alla fine e grazie al loro supporto il Trabzonspor segnò anche un gol nel finale”.

Credi che il Napoli possa rischiare a Trebisonda? “Assolutamente no, da un punto di vista tecnico gli azzurri non possono temere il Trabzonspor. Dovranno solo stare attenti perché si respirerà un clima molto caldo. Benitez sta disputando un ottimo campionato, a Palermo non è andata bene perché forse la testa era già rivolta all’Europa League. Rincorsa alla Roma? I giallorossi sono in netto calo. Anche domenica hanno dimostrato di non essere in grossissima condizione, ma hanno un attacco molto importante e credo possano riprendersi in qualsiasi momento”.

Che ricordi hai della tua avventura in azzurro? “In quella stagione (2003/04) ci furono troppi fattori esterni che ci condizionarono. La cosa peggiore non fu il fallimento ma la morte di Sergio Ercolano, vivemmo un anno difficilissimo. Da un punto di vista personale speravo di dare di più, ma non riuscì ad offrire il contributo che, invece, diedi precedentemente a Perugia e a Bologna. Speravo di farmi apprezzare anche dai tifosi del Napoli ma non ci sono riuscito, questo è il mio più grande rammarico”.