Il baby Negro come Higuain: un'amara considerazione legata ai bomber

12.05.2016 08:40 di  Fabio Tarantino  Twitter:    vedi letture
Il baby Negro come Higuain: un'amara considerazione legata ai bomber

Si ripartirà da lui. E da loro. Si ripartirà da Antonio Negro e dai suoi gol, dalle briciole che semina lungo il cammino, dettagli inconfondibili che a lui riconducono sempre. Perché Negro, classe ’98, capocannoniere del Girone C del campionato Primavera appena terminato, è un fuoriclasse del gol a tutti gli effetti, l’alter ego di Gonzalo Higuain nel Napoli dei piccoli, la stella che brilla e acuisce i rimpianti per l’obiettivo sfumato. In relazione ai rispettivi exploit, il secondo posto del Napoli è paragonabile al fallimento della Primavera di Giampaolo Saurini, che ha concluso la stagione a metà classifica distante dall’iniziale desiderio dei playoff.

NOTA LIETA - Ventidue i gol realizzati da Antonio Negro, ex bomber degli Allievi, che quest’anno ha guidato l’attacco azzurro a suon di reti e magie lievitate col tempo, apprezzate solo dopo, quando ad ognuna ne seguiva un’altra e poi un’altra ancora. Non si è fatto mancar nulla, Negro: un poker, una tripletta e cinque doppiette ad intervallare pomeriggi di sofferenza ed applausi, spesso solo a lui riservati. C’è poco da salvare della stagione attuale: il Napoli ha sofferto il mal di trasferta (9 sconfitte) ed in casa ha rimediato solo in parte alle débâcle esterne. La squadra ha faticato a trovare una sua reale identità tattica e ci è riuscita – in parte – solo nel girone di ritorno. Ma non è bastato.

CERTEZZE - Si ripartirà da lui, dicevamo. Perché il prossimo anno ecco la Youth League (scaramanzia a parte), la Champions League dei piccoli, esperienza unica e formativa che il Napoli ha già vissuto due anni fa con l’eliminazione agli ottavi contro il Real Madrid. Si farà sul serio ed è per questo che Gianluca Grava, responsabile del settore giovanile azzurro, è già da tempo a lavoro per modellare la Primavera del futuro individuando nuovi talenti da aggregare a quelli già presenti. Ne esistono di diversi ma sarà Negro, inevitabilmente, a catturare l’attenzione generale il prossimo anno: il suo rendimento non passerà inosservato ed è facile intuirne il perché. Non ha neppure diciott’anni ma in campo è già leader, tecnico e non solo: segna dappertutto, in qualsiasi modo, ed è l’ultimo ad arrendersi.

SEGRETI - Se potesse, Negro rincorrerebbe anche l’aria che sposta con le sue leve lunghe e con l’obiettivo chiaro di segnare a tutti i costi, accantonando anche l’eleganza o la classe. Vivere di gol non è solo un modo di dire ma un ideale da inseguire nel vero senso della parola. Ecco spiegati, in parte, i ventidue gol stagionali che vanno ad aggiungersi a quelli realizzati lo scorso anno e negli anni precedenti, a Napoli e altrove, da Marcianise fino ad oggi in azzurro. Negro ha segnato di testa, di destro, di sinistro, dalla distanza, di precisione, di rapina. Specialità della casa? Non esiste, non ancora. Forse è questo il suo vero segreto.