Persano, pioggia di gol in Primavera: cresciuto ad un metro da Pellé, col mito di Ibra ed un sogno nel cassetto

14.04.2015 09:30 di Fabio Tarantino Twitter:    vedi letture
Persano, pioggia di gol in Primavera: cresciuto ad un metro da Pellé, col mito di Ibra ed un sogno nel cassetto
© foto di Tuttonapoli.net

Ha la faccia pulita ed il piede sempre caldo. Vive per i gol, ma non solo di gol. Ama giocare la palla, gestirla come un trequartista o portarla come un esterno. L’area di rigore è casa sua ma non la sua unica dimora. Non c’è da meravigliarsi, dunque, se ce lo si ritrovi ora a centrocampo ed ora ai bordi del campo. Li definiscono attaccanti moderni perché capaci di far tutto e di farlo anche bene. Priorità ai gol, poi il resto. Che sia un assist o un dribbling, una scivolata o una copertura da mediano.  

L’identikit tracciato può così riassumersi con l’ausilio dei numeri: 11 gol in 28 presenze. Sono quelli di Mattia Persano, 18 candeline già compiute e oltre cento gol realizzati nella sua Lecce dal 2005 al 2014. E’ lui, quest’anno, il valore aggiunto della Primavera di Giampaolo Saurini, l’uomo dei gol che, dopo mesi d’attesa, ha iniziato a segnare senza più fermarsi. Sabato, contro l’Avellino, ha realizzato la sua terza doppietta stagionale. E pensare che nella scuola calcio di Collemeto, comune adiacente la sua San Donato di Lecce, Persano si era avvicinato a questo sport alla tenera età di 6 anni. Una passione come tanti alla sua età, un sogno cullato per anni in silenzio e mai ad alta voce. Neppure quando Giuseppe Dragone, allora capo osservatore del Lecce, lo portò nei pulcini dopo averne apprezzato doti e qualità. Persano si dilettava coi suoi pari senza mai far rumore, anteponendo il lavoro, l’impegno ed il sacrificio alla tentazione di sentirsi già grande. Anno dopo anno ha ricevuto consensi, vinto infiniti premi, scalato classifiche dei marcatori ed anche quelle, spesso tortuose, che affacciavano sulla notorietà.

Modelli? Uno in particolare. Giocava a pochi metri da lui, respirava la stessa aria, indossava la stessa maglia. E’ Graziano Pellè, un ventenne di San Cesario appena rientrato dal prestito al Catania. Persano lo osserva da lontano, ne studia i movimenti e le giocate, capisce che è il modello da seguire. Non solo una somiglianza fisica, piuttosto lo stesso modo di intendere il ruolo di attaccante. Gol e sportellate in area, certo, ma anche la ricerca dei varchi e la possibilità di svariare su tutto il fronte offensivo. Non è un caso, d’altronde, che quando Persano distoglie lo sguardo dalla sua Puglia si innamori, in tv, delle giocate di un certo Zlatan Ibrahimovic, appena sbarcato in Italia dall’Olanda.

Tra un gol di Pellè ed una giocata di Ibra, Persano suda e sgomita dai Pulcini alla Berretti del Lecce. Lo scorso anno 17 gol in campionato e la finale persa 3 a 1 contro l’Albinoleffe. In estate il ritiro con la prima squadra e le voci sul Napoli, che nel frattempo lo ha osservato a lungo nel corso della stagione. L’approdo in maglia azzurra – in coppia con Andrea Cicerello, compagno di giochi a Lecce sin dal primo giorno – avviene solo sul gong della finestra dei trasferimenti estiva. La formula dell’operazione è quella del prestito secco. Una sorta di “si vedrà”, l’occasione per mettersi mostra e convincere il Napoli a puntare su di lui per davvero in futuro. I numeri sembrano dargli ragione, ma l’estate è lontana e il mercato ancora un miraggio. Nella testa di Persano, tra un film da scegliere e una partita a ping pong con gli amici, solo due obiettivi: centrare i play-off a suon di gol. I suoi, ovviamente. 

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