Chi è causa del suo mal pianga se stesso

28.08.2014 07:50 di  Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:    vedi letture
Fonte: Raimondo De Magistris per TMW
Chi è causa del suo mal pianga se stesso
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Nessuna scusa né attenuanti. Il Napoli nella serata di ieri ha meritatamente salutato la Champions ancor prima di iniziare la fase a gironi perdendo 3-1 sul campo dell'Athletic Bilbao. La squadra di Benitez ha pagati i tanti, troppi, errori commessi negli ultimi 100 giorni. Un'estate da manuale del perfetto suicidio, trascorsa facendo esattamente il contrario di quanto sarebbe servito per arrivare a questo doppio confronto con ben altra condizione e certezze più salde. 
Si era chiuso la passata stagione con la promessa e la speranza di puntellare una rosa già forte ma con evidenti lacune, si è arrivati alla gara più importante della stagione con una rosa paradossalmente più debole. 
Le colpe sono tante e ben distribuite. Evidente, infatti, come la società non abbia favorito il lavoro del tecnico negli ultimi tre mesi. Servivano due innesti in mezzo al campo e, invece, è stato venduto Valon Behrami e acquistato de Guzman solo dopo aver chiuso la lista Champions. Serviva un centrale di difesa di spessore internazionale con Raul Albiol e, invece, è stato affiancato allo spagnolo la scommessa Koulibaly definendo senza colpo ferire la cessione di Federico Fernandez, titolare nella passata stagione. 
Pochi acquisti e ben confusi che mettono la società sul banco degli imputati ma non salvano Rafael Benitez. Inler e Zuniga mai utilizzati nei 180 minuti, squadra in una forma più che approssimativa per le due sfide decisive della stagione. 
In una gara in scena il 27 agosto inaccettabile la scusante della condizione fisica per motivare scelte tecniche poco comprensibili: da Britos improvvisato terzino a Koulibaly pilastro della difesa dopo due discrete stagioni in Belgio, passando per la coppia di centrocampisti centrali scelti per le due gare.

Walter Gargano, giocatore scartato dalla società 24 mesi fa, s'è ritrovato da calciatore aggregato al ritiro quasi per caso a pilastro della mediana in entrambe le sfide. 
Last but not least i protagonisti. La squadra venuta meno nel momento decisivo. Difesa protagonista con errori troppo grossolani per un doppio impegno così importante, centrocampo poco lucido e attacco che s'è messo in luce solo per due giocate individuali. Senza contare una preparazione approssimativa di giocatori che sono agli ordini di Benitez almeno da tre settimane. 
Pesano i mancati acquisti del club. Pesano le scelte errate dell'allenatore. Pesa la sufficienza con cui la squadra ha preparato questo doppio confronto. Cento giorni per trasformare un progetto vincente in una polveriera. Adesso servirà una profonda riflessione: nessuno è escluso dal banco degli imputati.