Da Zero a Dieci: i disastri difensivi, la scarsa qualità in mediana, la rabbia del Pipita ed i cambi selvaggi di Rafa

22.09.2014 10:35 di  Arturo Minervini  Twitter:    vedi letture
Da Zero a Dieci: i disastri difensivi, la scarsa qualità in mediana, la rabbia del Pipita ed i cambi selvaggi di Rafa
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© foto di Lrpress/Melone

Zero i punti raccolti ad Udine. Dato preoccupante in particolare per il modo in cui è maturata la sconfitta. E’ un Napoli senz’anima quello che va in scena in queste settimane, una squadra che vive degli impulsi sporadici dei suoi campioni. Quello che manca, e non è poco, è una visione globale di una barca che dovrebbe puntare le vele verso la stessa direzione. Ciò non accade.

Uno il gol subito, ancora frutto di una disattenzione banale ed evitabile. In questo caso cosa si fa? Si critica il sistema difensivo o il perenne letargo dei singoli? Dare la colpa a Benitez per queste amnesie pare davvero ingiusto ed in malafede.

Due centrocampisti centrali come David Lopez e Gargano. Nulla da dire sull’apporto dello spagnolo e sull’impegno e la grinta profusa da Walter. Il punto è: si può essere competitivi con così poca qualità nella zona nevralgica del campo? E come andare ad una cena di Gala a Montecarlo con le infradito e la canottiera.

Tre giorni per resettare un computer andato in palla. Tre giorni per preparare al meglio la sfida con il Palermo. Essere catastrofisti dopo tre gare di campionato è follia. Essere realisti è necessità.

Quattro ai cambi selvaggi di Rafa Benitez. Come pensare di stravolgere totalmente la formazione di una squadra che è già in affanno evidente? Quale tipo di presunzione o ragionamento logico c’è nella decisione di schierare un Michu in condizioni imbarazzanti a discapito di un Hamsik in ripresa? Come si può frustrare in maniera così insensibile la grazia del gol che aveva baciato Mertens contro lo Sparta Praga? La risposta è semplice. Non si può.

Cinque periodico a Christian Maggio. L’esterno azzurro di questo tempi è come un cioccolatino di Forrest Gump: non sai mai cosa può capitare con lui nella zona delle operazioni. Altro errore, altro giro. Quando si fermerà questa giostra?

Sei i punti di distacco accumulati in tre giornate da Roma e Juve. Nessuno illuda nessuno: le due capolista sono di un altro pianeta rispetto a questo Napoli incompiuto ed incompleto. Chi ha operato bene in estate raccoglie i frutti. Chi ha avuto il braccino invece…

Sette il numero di Callejon. Una stagione come quella passata dovrebbe insegnare che senza Josè il Napoli è un’altra squadra. Pensare di poter rinunciare allo spagnolo è sintomo di una gran confusione da parte di Benitez. No Calleti, no party.

Otto a Rafa Benitez. Se le scelte tecniche sono discutibili, di Rafa non si può non apprezzare la capacità ed il coraggio di metterci sempre la faccia, anche dopo una sconfitta imbarazzante.

Duemila…Nove con Donadoni in sala comando. Era da allora che il Napoli non iniziava così male. Era da allora che non si respirava un’aria così pesante in casa azzurra. Iniziano ad aprirsi tante crepe nel castello di De Laurentiis.

Dieci alla rabbia di Higuain. In una situazione del genere ci sono due strade percorribili: quella della rassegnazione o quella della reazione. Gonzalo ha negli occhi la voglia di ripartire, provando a trainare un gruppo che latita di leader carismatici. L’arrabbiatura del Pipita può essere solo una buona notizia.