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Il doppio ex Longo: "Manca equilibrio, ma col Parma serve il riscatto. Politica sui giovani? Il Napoli deve cambiare strada"

L'ex calciatore di Napoli e Parma intervistato da tuttonapoli.net
18.12.2014 08:30 di  Dario De Martino  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA - Il doppio ex Longo: "Manca equilibrio, ma col Parma serve il riscatto. Politica sui giovani? Il Napoli deve cambiare strada"

Era il 7 Maggio 1995 quando l’allora allenatore azzurro lancia in campo un giovane diciottenne, napoletano doc: Raffaele Longo. Rimarrà al Napoli fino al 1998, poi sarà ceduto al Parma.  Di lì i successi, anche se da comprimario, nell’epoca d’oro dei ducali ed una carriera fatta di soddisfazione e qualche rimpianto. Nel giorno della partita contro il Parma, il doppio ex  ha parlato con tuttonapoli.net. Con gran cordialità ha toccato vari temi. Dalla partita di domani, al momento buio del Napoli, dalla Supercoppa alla politica giovanile del Napoli.

Quattro anni al Napoli e due al Parma. Le due sue ex squadre si incontreranno domani. I gialloblù possono mettere in difficoltà gli azzurri? “Il Napoli è sicuramente favorito, il Parma non vive un buon momento. Ma queste sono partite da prendere con le pinze, anche perché i gialloblù hanno sempre disputato buone partite contro gli azzurri. Ma il Napoli deve vincere e riscattare la brutta prova di Milano per recuperare punti sul terzo posto, che a questo punto credo sia l’obiettivo di stagione”.

Passiamo al Napoli. Dai proclami per lo scudetto a questo momento buio in campionato passando per l’eliminazione dalla  Champions. Quali i problemi di questa squadra, perché non trova continuità? “Sicuramente non è stato trovato ancora l’equilibrio giusto tra fase offensiva e fase difensiva. In attacco il Napoli è fortissimo. Peccato per l’infortunio di Insigne, che è arrivato nel momento migliore per il calciatore. Ma con Higuain, Mertens e Callejon Il Napoli resta una delle squadre più forti lì davanti.  Il problema è l’equilibrio, perché In fase difensiva si fanno sempre i soliti errori e vengono pagati a caro prezzo. Nel filotto di partite con Verona, Roma e Fiorentina sembra aver trovato le contromisure, ma invece dopo la sosta ci sono stati troppi pareggi e con la sconfitta di Milano si è ripiombati nei soliti problemi”



Lei è uno degli azzurri che dalla primavera è passato alla prima squadra azzurra. Fatto salvo Insigne il Napoli non è riuscito a portare nessuno dalla primavera alla prima squadra negli ultimi anni.  “Per portare un ragazzo in prima squadra bisogna investire tanto sul settore giovanile. Invece in Italia non c’è questa cultura. Si tende ad andare a prendere calciatori all’estero e si tralascia un po’ il settore giovanile. Mi auguro che il Napoli intraprenda un’altra strada. In Campania è pieno di giovani talenti”.

La riforma di Tavecchio può servire in questo senso? “Non lo so. Non ho una ricetta, ma bisogna comunque intervenire a livello nazionale. I giovani all’estero vengono lanciati molto prima, a 18-19 anni sono già in squadra. Invece da noi si tende ad aspettare. Ed i risultati si vedono con le nazionali giovanili, che non ottengono più i risultati di un tempo”.

Lunedì la finale di Supercoppa Italiana contro la Juventus. Quante chance dà agli azzurri per la vittoria? “Nella partita secca il Napoli può giocarsela con tutti. Basti vedere la grande prestazione con la Roma. Per questo dico che ha le stesse possibilità della Juventus di vincerla. Ovviamente io tifo per il Napoli”.