L’acquisto sottovalutato: Giak si scalda per il debutto da titolare

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A Torino, mentre iniziano a cambiare idea sul tanto bistrattato Valdifiori, i tifosi staranno sorridendo sbriciando le statistiche al Napoli di Emanuele Giaccherini. L’esterno della nazionale, che in estate ha rifiutato il trasferimento in granata per accettare la corte degli azzurri, ha giocato appena venti minuti in due spezzoni di partita. Col Benfica l’esordio assoluto, con l’Atalanta la prima presenza in campionato. Poi solo panchina. Ben presto, però, anche lui sarà piacevolmente risucchiato dal vortice del turnover necessario per affrontare una stagione così lungo e, già, tortuosa.

Potrà agire indifferentemente a destra o a sinistra completando il pacchetto offensivo che già annovera Insigne, Mertens e Callejon. Col Besiktas stava per conquistare la prima maglia da titolare che, ora, potrebbe toccargli domenica a Crotone. Giaccherini ha gran voglia di mettersi in mostra perché sa bene che, ad oggi, nonostante il passato ed un curriculum importante, resta un oggetto misterioso che s’è visto pochissimo tanto da passare spesso inosservato, così come il suo acquisto: 1.5 milioni al Sunderland per un giocatore duttile, esperto, polivalente e, soprattutto, di assoluto affidamento. Nel corso della sua lunga carriera, infatti, Giaccherini s’è contraddistinto per la signorilità con la quale ha affrontato ogni avventura accettando qualsiasi decisione, spesso controvoglia, aspettando con pazienza il suo momento, affidandosi solo al lavoro del campo: quello che, di solito, paga sempre.