Via la pettorina tra il boato della Curva: è Marek l'agnello prescelto da Benitez

Non c’è posto per il capitano, ma stavolta è per una giusta causa
15.04.2014 08:00 di Francesca Di Vito Twitter:    vedi letture
Via la pettorina tra il boato della Curva: è Marek l'agnello prescelto da Benitez

Il Napoli di scena nella calda domenica delle Palme è l'emblema del Napoli stagionale, lucido ma a fasi alterne: gioca e segna, ma soffre e prende gol. Contro una Lazio senza anima, va in palla e subisce, lasciando l'arena di Fuorigrotta col fiato sospeso. É un Napoli che, a corto di fantasia, si affida all'alieno belga che incanta il San Paolo. É il Napoli di Gonzalo Higuain, che si sveglia dal sonno e sigla una storica tripletta, la prima, perfetta, della sua carriera azzurra. Alla folla in delirio non può che mostrare il suo nome, fiero, perché sulle spalle oltre al numero nove si è addossato un’intera città. La standing ovation per il fenomenale Dries è assordante, come l'urlo che infuoca Fuorigrotta alla perla finale del Pipita, che sigilla la vittoria e si porta a casa il pallone. Ma è anche il Napoli di chi ama davvero, di chi non dimentica e brilla ancora alla luce dei suoi storici diamanti. Il cronometro segna 72 minuti, a bordo campo c'è chi scalda i muscoli in attesa di una chance. Tra tutti c'è l'escluso d'eccellenza, Marekiaro, e al gruppo si unisce Duvan. Il colombiano gli corre incontro, tra i due un lieve cenno col capo e, forse, appena due parole.

Lo slovacco si ferma e toglie al volo la pettorina sotto gli occhi dei tifosi, che per un attimo distolgono la sguardo dal campo e seguono attenti il suo ritorno in panchina. Un solo istante, un gesto veloce e dalla Curva parte forte l’applauso. La voglia di vederlo in campo è pari al calore che ha ormai invaso l’aria, togliendo il fiato per qualche minuto. Uno, due, tre.. pochi quanti bastano per deludere chi ci sperava. La numero 17 rimarrà tra le mani dei magazzinieri insieme alle altre maglie. Non c’è posto per il capitano, ma stavolta è per una giusta causa. I due cambi precedenti costringono Rafa a giocarsi l’ultima carta: Mesto è pronto e lo spagnolo ha deciso di regalargli l’applauso dei quarantamila. Marek abbassa la cresta e non proferisce parola, è lui l’agnello prescelto da Benitez: sacrifico degno di chi ama questa squadra. Lui, che conosce bene l’abbraccio di Fuorigrotta, stavolta ha saputo farne a meno.