Bel gioco e occasioni, ma in trasferta bisogna imbruttirsi: Napoli, impara dalla Juve

26.04.2016 19:30 di Mirko Calemme Twitter:    vedi letture
Bel gioco e occasioni, ma in trasferta bisogna imbruttirsi: Napoli, impara dalla Juve
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© foto di Insidefoto/Image Sport

Tra i tanti spunti d’analisi emersi nelle ore successive alla sconfitta di Roma, uno dei più frequenti, almeno sui social network, descrive un Napoli che, all’Olimpico, avrebbe speculato sul risultato accontentandosi. Un’immagine, quella degli azzurri placidi e in attesa del fischio finale per portare a casa il punticino, che stona totalmente con quanto abbiamo visto nella capitale: i partenopei sono apparsi nervosissimi sin dai primi minuti, ansiosi di trovare un gol che hanno cercato con tutte le loro forze e che, come sempre, era la loro priorità.

D’altronde, puntare su Mertens anziché su Insigne era un segnale chiarissimo da parte di Sarri: il belga aiuta molto meno la fase difensiva rispetto al Magnifico, e l’idea era quindi di puntare al massimo della posta in palio, senza speculazioni. E i numeri della partita parlano chiaro: il Napoli ha tirato il doppio delle volte rispetto alla Roma (9 tiri complessivi contro 4, 5 tiri nello specchio contro 2) creando 7 occasioni da gol rispetto alle appena 2 degli uomini di Spalletti.

La priorità del Napoli era vincere, e in alcuni frangenti sembrava quasi che fosse costretto a farlo molto più dei suoi avversari. Una mentalità che piace, ma che si sta dimostrando sbagliata. Gli azzurri, al contrario di ciò che si dice in queste ore, non sanno accontentarsi. Scendono in campo per dominare ogni gara, un po’ come fa il Barcellona. Basta ricordare il baricentro della squadra dopo appena 4 minuti del match perso con l’Inter (si giocava a San Siro, eppure gli azzurri partirono all’arrembaggio come se fossero a Fuorigrotta) o al dribbling tentato da Mertens all’87esimo di Juve-Napoli dal quale scaturì il contropiede che si concluse col fortunoso e decisivo gol di Zaza.

Quante partite ha vinto la Juve senza dare spettacolo? I bianconeri sanno benissimo come e quando colpire il loro avversario, senza il bisogno di sbilanciarsi e pretendere il controllo assoluto delle operazioni. Sanno di essere più forti e non sentono la necessità continua di dimostrarlo: restano, sereni, in attesa del momento buono. Che prima o poi, quando sei forte, arriva. Ed è quello che il Napoli dimentica quasi sempre: gli azzurri sono continuamente alla ricerca del gol e dello spettacolo, e quando mancano (può succedere) cominciano ad innervosirsi, si intestardiscono, perdono equilibrio. Per vincere in trasferta serve la tranquillità del più forte, qualcosa che, numeri alla mano (appena sei punti nelle ultime sei partite giocate lontano da Fuorigrotta, con l’unica vittoria giunta di fronte al derelitto Palermo) a Castel Volturno sembra latitare proprio dal maledetto gol di Zaza.

Una lezione durissima che nella prossima stagione potrebbe rivelarsi estremamente utile per riuscire, finalmente, a contendere fino alla fine uno Scudetto alla Vecchia Signora. Per quanto riguarda questa, invece, è inutile fare calcoli: servono tre vittorie, senza se e senza ma. Una cavalcata così bella merita un lieto fine: 81 punti ed un secondo posto lo sarebbero, eccome.