Benitez contro l'autodistruzione, ma ora i fatti: l'obiettivo minimo resta alla portata, col Parma meglio uno stadio semi-vuoto?

18.12.2014 08:40 di Antonio Gaito Twitter:    vedi letture
Benitez contro l'autodistruzione, ma ora i fatti: l'obiettivo minimo resta alla portata, col Parma meglio uno stadio semi-vuoto?
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Autodistruzione. Così Rafa Benitez ha sintetizzato questo momento di critiche esasperate che stanno accompagnando il Napoli alla gara delicatissima contro il Parma. Da queste stesse pagine quotidianamente abbiamo analizzato in modo critico il momento dei partenopei, e lo stesso tecnico spagnolo nelle ultime gare ha rimediato voti gravemente insufficienti. Arriva però il momento di mettere un punto e sottolineare che il Napoli ha tutte le carte in regola per uscire da questa situazione, con appena due punti dal terzo posto ed una rosa che, pur non essendo all'altezza delle prime, è sicuramente superiore a Sampdoria, Genoa e Lazio che precedono in classifica, ed in questo senso monte ingaggi e fatturato - a cui spesso Benitez fa riferimento - non ingannano, col Napoli che doppia o triplica i numeri delle rivali.

Il terzo posto è l'obiettivo minimo del club, ma per quanto non sembri stuzzicare più di tanto un pubblico diventato sempre più esigente anno dopo anno - ed in questo senso ulteriormente fomentato da qualche proclama estivo azzardato - è essenziale per un bilancio che deve fare i conti con i costi d'ingaggio esplosi e per programmare nei prossimi sei mesi il futuro del club sia per quanto riguarda la guida tecnica che per non andare a toccare risorse accantonate che dovranno servire a fare il passo più importante legato al progetto stadio. Il Napoli si gioca il futuro, insomma, già a partire da questa sera. E nel calcio, in Italia soprattutto, come ricordato da Benitez, le opinioni e gli stati d'animo mutano velocemente, nel giro di poche partite. E già una vittoria col Parma, considerando il Milan impegnato a Roma e la Lazio con l'Inter, potrebbe riportare gli azzurri al terzo posto.

Capitolo a parte merita la questione tifosi, con la recente ramanzina pubblica di De Laurentiis sul malumore generalizzato, alimentato però, come detto, da qualche aspettativa troppo alta creata proprio dal club. Neanche i prezzi popolari hanno dato ritmo alla prevendita per l'ultima gara interna dell'anno, ma paradossalmente potrebbe non essere negativo avere solo 13-15mln tifosi, per gran parte fedelissimi delle Curve ed abbonati, anzichè un numero doppio di tifosi che però quest'anno sistematicamente rumoreggiano o fischiano già ai primi errori, portando perlopiù ansia e pressione anzichè supporto alla squadra che poi naufraga tra i propri limiti mentali prima ancora di quelli tattici o tecnici. Lo spalla a spalla di Benitez per ora è lontanissimo, ma sta al Napoli riconquistare anche i tifosi. Bisogna però partire da stasera, evitare l'ennesimo regalo alla medio-piccola e battere il Parma ultimo in classifica.