BUONANOTTE TUTTONAPOLI – Chiellini come la Laura di Nek, Sarri "senza giacca e cravatta" e i napoletani a Torino con Tullio De Piscopo

Buonanotte Tuttonapoli in musica in occasione della prima serata di Sanremo
10.02.2016 00:00 di Dario De Martino Twitter:    vedi letture
BUONANOTTE TUTTONAPOLI – Chiellini come la Laura di Nek, Sarri "senza giacca e cravatta" e i napoletani a Torino con Tullio De Piscopo
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© foto di Insidefoto/Image Sport

Più s'avvicina sabato e più sale l'ansia. Questa seconda serata d'attesa coincide con carnevale ma pure con la prima serata del Festival di Sanremo. E così abbiamo voluto rendere musicale il nostro "Buonanotte Tuttonapoli", ripercorrendo i temi di giornata con alcune delle canzoni che sono passate della rassegna musicale italiana. A proposito, facciamo il nostro in bocca al lupo in particolare a Clementino che condivide la fede per l'azzurro e ha scherzato: "Sabato non vado sul palco se non finisce Juve-Napoli"

"ANCORA" - In tanti non staranno dormendo in questa settimana. Più s'avvicina Juventus-Napoli, più cresce l'ansia, più non si dorme. Come un chiodo fisso quella partita non ti fa prender sonno, nonostante sia ormai già quasi mattina. Di certo i numerosi caffè (quasi 7000, come quelli cantanti da Alex Britti nel 2003) non facilitano noi napoletani. Ma se in giorni normali ne prendiamo tantissimi, figurarsi in questa insonne settimana. E così tra i caffè e l'ansia ci ritroviamo tutti nella condizione descritta nelle prime strofe di "Ancora" che il napoletano Eduardo De Crescenzo presentò a Sanremo 1981: "È notte alta e sono sveglio, sei sempre tu il mio chiodo fisso".

"PENSA" E "LA TERRA DEI CACHI"-  Il tema cruciale di questi primi giorni di vigilia è la discussione sull'arbitraggio. Un modo di vivere l'attesa della gara che piace poco. Un mettere le mani avanti poco serio ma purtroppo tipico della "Terra dei cachi", così come definirono l'Italia gli Elio e le Storie Tese a Sanremo 1996. E' vero, i precedenti che hanno favorito la Juve sono tanti, ma è vero pure che se crediamo che sia già tutto scritto è inutile pure guardarlo rotolare quel pallone. Se dovesse accadere qualcosa di strano sarà sacrosanto alzare tutti la voce, ma prima è davvero inutile. E lo diciamo soprattutto a chi ha la possibilità di dire la sua a platee nazionali, uno su tutti il direttore del TgCom Paolo Liguori che sta fomentando un po' tutti contro una possibile direzione di Rizzoli, uno che ha arbitrato l'ultima finale dei mondiali, non l'amichevole scapoli contro ammogliati. Stiamo calmi, godiamoci l'attesa e soprattutto, come cantava Fabrizio Moro nel 2007, prima di aprir bocca, pensiamo."Pensa, prima di parlare pensa. Prima di dire, di giudicare, pensa, che puoi decidere tu. Resta un attimo soltanto, un attimo di più, con la testa tra le mani".

"LAURA NON C'E'"- "Chiellini non c'è, è andato via. Chiellini non è più cosa mia". Testo di Nek (leggermente modificato rispetto al pezzo presentato a Sanremo 1997), canta Massimiliano Allegri. Già perchè accanto al tema arbitrale, l'altro e più interessante argomento di dibattito in questi giorni di vigilia è quello tattico. Come si schiererà la Juventus senza Chiellini? (oggi l'ufficialità, out 20 giorni). Allegri cambierà tutto e giocherà a quattro o confermerà la linea a tre? E se scegliesse la seconda opzione, chi giocherebbe? Rugani lasciato fuori anche col Frosinone? Uno adattato tra Lichtsteiner ed Evra? Chiunque sia Allegri sta ancora cantando: "Chiellini non c'è, capisco che è stupido cercarlo in te. Io sto da schifo, credi e non lo vorrei, stare con te e pensare a lui"

"ANDAMENTO LENTO" – Niente napoletani allo stadium? Niente da fare, alla fine un certo numero di partenopei ci saranno. C'è chi ha sottoscritto la tessera del tifoso bianconera e chi ha approfittato di parenti ed agli amici juventini per farsi acquistare un tagliando. In un modo o nell'altro, insomma, qualcuno a sostenere l'azzurro ci sarà, la strada la si trova. Immaginiamo a Torino il primo napoletano che ha trovato la soluzione giusta per entrare allo Stadium. Avrà subito fatto scattare il passaparola, accompagnando gli altri partenopei ai botteghini al ritmo dell' "Andamento lento" del 1988 di Tullio De Piscopo "Vieni, vieni con me. E vieni, vieni con me. Alelai alelai alelai. Vieni appriesso a me. Show me show me the way. Show me show me the way. Alelai alelai alelai alelai bum bum".

"L'ITALIANO" - "Entrambe le squadre penso che proveranno a vincere, ma credo che sia per noi che per loro l'importante sia non perdere". Insomma per Gigi Buffon vale il concetto che da sempre contraddistingue il calcio italiano 'primo non prenderle'. E lo conferma sottolineando pure la statistica che dice: "Nel 90% dei casi vince il campionato chi subisce meno reti". E in questo momento la miglior difesa è quella juventina. Un dato (come quello che vede il Napoli come miglior attacco) che però vale poco. Gli azzurri, infatti, sono la seconda miglior difesa (solo 4 gol subiti in meno) e i bianconeri il secondo miglior attacco (8 gol fatti di differenza). Insomma: siamo lì. Da questi dati si evince solo che Napoli e Juve sono le migliori della classe. Ma agli italiani piacciono i numeri, piacciono le certezze e se gli fa piacere, che credano pure che questi numeri contino qualcosa. E come chiedeva giustamente Toto Cutugno nel 1983, lasciateli fare ciò che preferiscono. "Lasciatemi cantare, con la chitarra in mano. Lasciatemi cantare, sono un italiano".

"SENZA GIACCA E CRAVATTA" – Sarà una gara tesissima per tutti ma soprattutto per Maurizio Sarri. Dallo sportello di una banca alla panchina in una gara che vale per lo scudetto. Che storia quella del tecnico nato tra i fumi dell'Italsider di Bagnoli e vissuto nelle vallate toscane: dai campi sterrati dell'eccellenza allo Juventus Stadium per far sognare di nuovo la gente di Napoli. Eppure non è mai cambiato nell'umiltà, della dedizione al lavoro (lunedì, mentre i calciatori si concedevano il riposo ha studiato i filmati della squadra di Allegri per tutta la giornata), nell'indossare la sua fedele tuta. Una storia simile a quella che cantava in modo autobiografico il nostro Nino D'Angelo a Sanremo 1999: "Quanta strada aggio fatto pe' sagli' sta fortuna. Senza giacca e cravatta, accussi' so' venuto. Miez' e facce 'mportanti, c'hanno tuccato 'a luna, guardo areto ogni tanto pe' capi' addo' so' ghiuto".

"NOSTALGIA CANAGLIA", "MALAMORENO" E "LIBERI DI SOGNARE" - "Nostalgia, nostalgia canaglia, che ti prende proprio quando non vuoi. Ti ritrovi con un cuore di paglia, è un incendio che non spegni mai". Così cantavano Albano e Romina Power nel 1987. Un sentimento che negli ultimi 20 anni, in tutto il dopo Maradona, a Napoli conosciamo bene. Quante volte, soprattutto negli anni bui della B e della C, c'ha preso la nostalgia canaglia a pensare a quello Juventus-Napoli 1-3 del Novembre 1986, quando con Diego sbancammo Torino e ci avviamo al primo scudetto. Il ricordo non lo perderemo mai, perchè come cantava Luca Sepe, giocando su "Malamoreno" (2010) di Arisa , "Puoi scordarti di un gol di Lavezzi, ‘na parata di Gènnaro Iezzo, Maradona Maradona no!". Ma la nostalgia, quella canaglia, un po' sta venendo meno. L'impresa di Torino non è più un ricordo così lontano perchè nel 2009 siamo tornati a vincere in trasferta contro i bianconeri. E pure il sogno tricolore non è più una così immateriale. Non c'è più la nostalgia canaglia, c'è finalmente la libertà di sognare che cantava Gianluca Grignani nell'edizione di Sanremo del 2006. "Liberi di sognare più leggeri della realtà"