Cannavaro: "Il mio cuore è a Napoli, ma con la Juve finirà in pareggio. Insigne fa la differenza, per lo scudetto..."

11.02.2016 08:10 di Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:    vedi letture
Cannavaro: "Il mio cuore è a Napoli, ma con la Juve finirà in pareggio. Insigne fa la differenza, per lo scudetto..."
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Dna napoletano, passato bianconero, presente da allenatore all’Al Nassr di Riad. Fabio Cannavaro “gioca” la sua Juventus-Napoli e lo fa in un’intervista concessa a La Gazzetta dello Sport: "Napoli è la mia città, il cuore è lì. Logico sia così. Ma questa partita me la vorrò godere da addetto ai lavori, capire ogni sfumatura tattica per imparare. Poi sabato a casa mia, a Riad, saremo col mio staff, quasi tutto napoletano ed è ovvio per chi si esulterà". 

Si parte dal modulo di Allegri dopo l’assenza di Chiellini: “Credo alla fine opti per la difesa a quattro, altrimenti rischia di avere troppi giocatori un po’ fuori ruolo. Perché Barzagli non è un sinistro e a tre dovrebbe giocare da quel lato, così come Lichtsteiner non è abituato a stare nei tre dietro. Le difese hanno grande qualità e organizzazioni e in più schierano portieri ottimi pure sotto il profilo della personalità. Su Gigi potrei scrivere un libro. Reina non solo è bravo coi piedi, ma sa capire momenti e tempi di gioco nel far ripartire l’azione. Per questo credo che potrà finire in pareggio.

Insigne? Lorenzino è la vera sorpresa. È cresciuto tantissimo e fa la differenza: Higuain si conosceva già. Se oggi Pipita segna di più è perché Lorenzo spesso diventa imprevedibile e immarcabile, inventando giocate e aprendo spazi che esaltano il centravanti argentino.

Duello più affascinante? Higuain-Barzagli. Secondo me i migliori nei rispettivi ruoli: sono curioso di vedere chi dei due sarà assistito meglio dai compagni per prevalere sull’altro. E poi quello tutto spagnolo Morata-Albiol. Si conoscono dai tempi delle partitelle infrasettimanali di Madrid, al Real: entrambi molto tecnici.

Scudetto? Ci sono ancora tante partite e soprattutto tanti fattori. Su tutto le coppe europee che tolgono parecchie energie fisiche e mentali. E l’Europa League più della Champions, perché si gioca al giovedì e hai meno tempo per recuperare se torni in campo domenica per il campionato. Poi, da un punto di vista psicologico, visto che i turni di campionati saranno spesso sfalsati, è meglio giocare prima: chi scende dopo in campo avrà più pressioni per il risultato acquisito dall’avversario. E la Juve avrà più anticipi, rispetto al Napoli che giocherà anche al lunedì dopo le gare internazionali”.