Classifiche assurde: le 10 persone che non vorresti MAI incontrare prima di Juventus-Napoli

13.02.2016 11:08 di  Arturo Minervini  Twitter:    vedi letture
Classifiche assurde: le 10 persone che non vorresti MAI incontrare prima di Juventus-Napoli
TuttoNapoli.net
© foto di Insidefoto/Image Sport

“Quanto manca?... Ancora troppo!”.  La settimana di passione dei napoletani vive le ultime ore di attesa, prima della delicata sfida alla Juventus. Per queste occasioni, a spiegare l’animo dei tifosi ci sono sempre le parole profetiche: "Questa non e’ una solo squadra per loro, questo e’ un amore viscerale, come quello che c’è tra una madre ed un figlio” pronunciate da Yaya Tourè dopo aver attraversato l’inferno del San Paolo in Champions League. Un amore che ognuno vive in maniera differente, un amore che, come ogni amore, ti porta quasi alla follia in attesa dell’amata. Per le strade della città puoi incontrare personaggi di ogni tipo, ognuno riconducile ad un filone o categoria. Per esorcizzare questi minuti che ci dividono dalla gara proviamo a raccontarvi le 10 persone che non vorreste mai incontrare nelle strade della città prima di Juventus-Napoli.

Il pessimista. Gli amici cercano di evitarlo come i carboidrati a cena durante la dieta, continua a cantare il ritornello come Rocco Hunt a Sanremo: “Ragazzi questi sono troppi forti. Non siamo ancora pronti. A gennaio dovevamo rinforzarci, il presidente ancora una volta non ha voluto spendere". E’ lo stesso che, in caso di vittoria, vagherà nudo tutto la notte per il Lungomare. 

L’Euforico. E’ la disperazione di ogni casa, dopo aver bevuto 77 caffè, 8 bevande energetiche, corso per 42 chilometri ed ha ancora l’adrenalina che gli scorre a fiumi. Amici e parenti, disperati, gli hanno iniettato, a sua insaputa, 100 cl di morfina. Senza ottenere risultati.

L’esagitato. L’esemplare vaga per le strade della città con moto perpetuo, controlla l’orologio ogni 7 secondi e si è messo in viaggio per sostenere la squadra dall’esterno dello Juventus Stadium nella giornata di martedì, perché, dice, che sulla tangenziale "può sempre trovare un po’ di traffico a Roncobilaccio".

Il tattico. Come uno sciacallo in cerca della sue prede, si aggira nei peggiori bar della città con aria compiaciuta, attendendo di inserirsi nella discussione sulla gara con sagacia e calma olimpica. Lui la partita l’ha già immaginata alla lavagnetta e crede che la differenza potranno farla le sovrapposizioni degli esterni, la giocata di un singolo, il lavoro in fase di non possesso. La solita storia insomma.

L’ansioso. Il pericoloso elemento vive attacchi di panico già dal triplice fischio finale della gara con il Carpi. Da stamattina ha già fatto quattro pasti, controllato la formazione un centinaio di volte e rivisto Juventus-Napoli 2-3 solo per ricordarsi che faccia avesse Datolo, eroe all’improvviso dell’ultimo blitz torinese.

Il sognatore. Vaga per la città in estasi mistica come Fantozzi dopo gli impacchi "tiepidini" di semi di Lino della stimata Pina. Ha immaginato il ogni tipo di risultato, anche una rete allo scadere su colpo di testa di Reina con corner battuto da Rafael, manifestando chiari palesi di squilibrio mentale. Il calcio è di chi ci perde la testa.

L’astenuto. Si barcamena nel limbo dei giudizi, è essere ignavo, che ascolta tutti i pareri ma non esprime opinioni sui possibili risvolti della gara e sull’eventuale pronostico. Chiaramente, dopo il match, sarà pronto a sfoderare il più classico dei “Io lo sapevo…”.  In qualsiasi modo andrà a finire.

Lo sciacallo. Si nasconde nella città sotto mentite spoglie. Ha fede calcistica differente da quella azzurra ed è pronto a tirare fuori la sciarpa bianconera una volta tornato a casa mentre sarà solo davanti alla tv a rosicare, per esempio, di non aver potuto vivere la vigilia insieme alla squadra del cuore. Brutta vita quella del rinnegato.

Lo stakanovista. Con televisione, radio e pc tutti e da 12 ore alla ricerca delle ultime notizie sul grande evento. Non parla con nessuno, non risponde al telefono ed i parenti hanno già contattato la redazione di “Chi l’ha visto”. Darà segnali di vita solo dopo aver visto gara, interviste e rivisto la gara quattro volte nel corso della notte.

Il preciso. Conosce a memoria tutti i precedenti statistici, le reti realizzate nella stagione in corso da entrambe le squadre e crede che i numeri possano spiegare tutto. Valuta con attenzione i dati sul possesso palla, i chilometri percorsi e le occasioni da rete prodotte dalle due contendenti. Ha una spiegazione per tutto, ma come la spiega una città come questa? .