Crescita inarrestabile per restare in testa, Sarri ha raggiunto il secondo step: gestione delle gare e maggiori rotazioni

05.02.2016 08:50 di  Antonio Gaito  Twitter:    vedi letture
Crescita inarrestabile per restare in testa, Sarri ha raggiunto il secondo step: gestione delle gare e maggiori rotazioni
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

"Un gruppo deve trovare sempre il modo di crescere. Nel momento in cui questo processo si ferma, significa che sta già peggiorando". Questo concetto, ricorrente nelle conferenze stampa di Maurizio Sarri da diversi mesi, è alla base del 2016 del Napoli. Gli azzurri hanno proseguito la striscia di vittorie, arrivando al record del club di sette successi di fila, ma con la capacità dopo la sosta natalizia di completarsi col passare delle settimane, aggiungendo un nuovo tassello ad ogni partita. L'unico modo, del resto, per alzare il livello, andare oltre i propri limiti e restare davanti nonostante il cammino da record dell'avversario.

Sarri ha aperto l'anno con un cambio di passo sul piano delle rotazioni, allargando le scelte a propria disposizione, nel limite di una rosa che certamente non ha la stessa profondità della Juventus. Ed in questo senso il prossimo ciclo di gare ravvicinate fa meno paura: nella vittoria in scioltezza sulla Lazio, ai cambi obbligati di Allan e Hysaj, sostituiti con discreti risultati da Lopez e Maggio, ha aggiunto Strinic - di cui ormai si fida ad occhi chiusi - per due cambi contemporanei in difesa che fino a pochi mesi fa mai avrebbe azzardato. Il giallo cercato da Jorginho darà una nuova chance a Valdifiori col Carpi, ma dovrebbe esserci spazio anche per Chiriches in difesa e Mertens in attacco. Aspettando Grassi, più che Regini, per allargare ulteriormente le scelte.

L'altra conquista è stata mentale. Il finale di gara con l'Inter o l'approccio di Bologna sono lontanissimi: le vertigini da primato hanno lasciato il posto ad una mentalità che permette agli azzurri di dettare legge su ogni campo. Con l'Empoli, dopo il successo della Juve, la squadra non ha assolutamente risentito della pressione e negli ultimi quattro successi esterni di fila - altro record del club - statistiche alla mano ha giocato come al San Paolo, strapazzando l'avversario e gestendo la gara dosando lo sforzo. Qualcosa di impensabile fino all'anno scorso, quando più o meno lo stesso undici titolare veniva ripreso continuamente anche sul doppio vantaggio. La squadra non ha di certo le caratteristiche per gestire, come ripete spesso Sarri che però si gode una crescita ulteriore - nel possesso palla e nella solidità difensiva - che gli dà tranquillità per risparmiare quasi sistematicamente l'ultima mezz'ora ad Insigne e soprattutto Higuain.