Da Zero a Dieci: il balletto di Albiol, lo psicologo per Callejon, il terzo occhio di Gonzalo e l'appello a San Gennaro

Zero alla perdita momentanea della memoria di Raul Albiol. Lo spagnolo, per una piccola ma letale frazione di secondo, ha creduto di essere il protagonista di Billy Elliot alle prese con un grand jetè. Roba da impazzire. L’ennesimo svarione di quello che oggi rappresenta l’anello debole della catena azzurra. Sarebbe tempo di valutare soluzioni alternative.

Uno il minuto che impiega il Napoli a rendersi pericoloso. Il segnale evidente di un approccio subito propositivo alla gara. La dichiarazione di guerra senza perdersi nel tentativo di conciliazioni. Questo deve essere l’atteggiamento contro avversari nettamente inferiori sotto l’aspetto tecnico.

Due appena le gare da titolare di Mertens. A Bergamo il belga conferma di poter essere giocatore sempre determinante e che, probabilmente, meriterebbe maggiore fiducia. Poi entra Insigne e impacchetta l’assist decisivo per Higuain. Allora capisci che, chiunque dei due giochi, sei messo bene in quella zona del campo.

Tre alle zanzare che nonostante il freddo continuano a frequentare lo Stadio Atleti Azzurri d’Italia. Ci pensa però Rafael, con l’uscita del minuto 35, a farne fuori almeno una decina con il suo pugno. E chi se ne frega se non becca il pallone. Questione di priorità.

Quattro alla manata rifilata da Migliaccio a David Lopez. Magari involontaria. Magari no.

Cinque secondi fatali. Il rigore calciato in porta avrebbe permesso al Napoli di scavalcare in un colpo solo Udinese, Sampdoria e Milan. L’emblema di una stagione maledetta. San Gennaro, non ti crucciare, ma di noi ti vuoi ricordare?.

Sei…centosettantaquattro minuti. Questi i  minuti impiegati da Denis per segnare la sua prima rete in campionato. Inutile dire chi ha permesso al Tanque di sbloccarsi. Un quiz troppo facile, come chiedere di che colore era il cavallo bianco di Napoleone.

Sette alla voglia di vincerla del Napoli. Oltre la sfortuna, oltre una serie incredibile di azioni da gol sciupate in modo criminoso. Il fato è ancora una volta contrario. Si organizza per benedizione collettiva un pullman per Santuario di Lourdes. Partenza ore 17 da Piazza della Sfiga.

Otto al terzo occhio di Gonzalo Higuain. Non esistono altre spiegazioni scientifiche per la rete dell’1-1 firmata dal Pipita. Solo un apparato visivo sulla nuca può rendere possibile una roba del genere. Diverse università lo hanno richiesto come cavia per effettuare degli studi sull’argomento. Fenomenale.

Nove giornate di campionato e la sensazione è quella che ti prende ogni qualvolta sali sulle montagne russe. Si sale e si scende alla velocità di un battito di ciglia. La morale è che il divertimento dura poco, quello che ti resta è la paura per qualcosa che non vedi l’ora che finisca.

Dieci secondi per riprendere i sensi. Per ritrovare la certezza che 1+1 faccia due e che la terra sia rotonda. L’errore di Callejon ad un centimetro dalla porta è qualcosa che può danneggiare seriamente la psiche per quanto sia un evento totalmente fuori dalla sfera del comprensibile dalla ragione. In mattinata è previsto un afflusso anomalo di pazienti negli studi psichiatrici di tutta Italia. Voi che numero avete?.