Da Zero a Dieci: il doloso immobilismo sul mercato, gli orrori in difesa, le incongruenze di Rafa e l'appello al presidente

28.08.2014 10:55 di Arturo Minervini Twitter:    vedi letture
Da Zero a Dieci: il doloso immobilismo sul mercato, gli orrori in difesa, le incongruenze di Rafa e l'appello al presidente
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Zero al periodo di avvicinamento che ha portato il Napoli a questo preliminare. Si assuma le proprie responsabilità chi, dolosamente, ha pensato davvero di poter seppellire sotto la sabbia le carenze di un organico evidenziatesi in maniera palese la scorsa stagione. Si spieghi ai tifosi, ad esempio, quale strategia c’è dietro un mercato che definire deludente è dire poco. Le promesse di De Laurentiis erano state tanto roboanti, quanto impossibili da dimenticare. Di grandi nomi nemmeno l’ombra. Di operazioni da club senza grandi ambizioni anche troppe. Fuori la verità.

Uno come il gol che aveva portato gli azzurri in vantaggio al San Mames. Una squadra compatta, una squadra che ha chiara la strada da prendere, avrebbe difeso quella rete con più vigore degli spartani alle Termopili. Invece, ed è questo l’aspetto che più preoccupa, il Napoli è imploso distrutto dalle sue incoerenze di fondo e da una condizione fisica da dopo lavoro ferroviario. 

Due volte Gargano titolare. Due volte Inler in panchina. Due le domande che nascono spontanee. La prima: Parliamo dello stesso Gargano che era stato mandato via a furor di popolo e che nella scorsa stagione ha fatto fatica a trovare spazio al Parma? La seconda: Che senso ha respingere le offerte per Inler se il suo mister non ha fiducia nelle sue capacità? C’è davvero qualche conto che non torna.

Tre come le reti subite in terra basca. Troppe per sperare di accedere ai gironi di Champions. Troppi gli svarioni che riportano alla memoria gli errori della scorsa stagione. Così, adesso è ancora più chiaro, non si va davvero da nessuna parte.

Quattro il numero di maglia di Laporte. Il suo errore a porta vuota del minuto 27 sembrava essere il presagio di una notte che ha il sapore dell’impresa. Quello che resta  è il sapore amaro dell’ennesima occasione gettata al vento.

Cinque a chi ha avuto la presunzione di pensare che questo Napoli potesse fare a meno di Pepe Reina. Il discorso non coinvolge l’aspetto meramente tecnico. Si parla di carattere, di carisma, di leadership. Si discute di attributi che non compri al calciomercato: o li hai, o non li hai. Punto. A prescindere dal potenziale di Rafael.

Sei gare di Europa League. Questo il calendario europeo del Napoli. Solo a pensarci viene un magone che per buttarlo giù serviranno almeno un paio di settimane. Almeno.

Sette a chi avrà l’onestà intellettuale di riconoscere – e criticare – gli errori di Rafa Benitez in questo doppio confronto. Che strategia di gara aveva il Napoli? Perché puntare due volte su Gargano? Perché affidarsi sugli esterni ai disastrosi Maggio e Ghoulam senza provare Henrique che tanto bene aveva fatto lo scorso anno? Rafa dovrebbe inoltre rendere pubblico il suo pensiero di Zuniga: possibile tenere in panchina uno con quell’ingaggio?.

Otto la somma dei voti di Callejon tra andata e ritorno. La copia orribile del calciatore lucido ed implacabile della scorsa stagione. Troppo facile cadere nella trappola di pensare allo spagnolo distratto dalle voci di mercato. Meglio concentrarsi sui fatti concreti e sperare che queste due gare siano solo un incidente di percorso da archiviare il prima possibile. 

Nove, all’incirca, i milioni della valutazione di Michu tra prestito oneroso ed eventuale diritto di riscatto. Eppure, la punta che avrebbe dovuto fornire importanti varianti tattiche a Benitez, ha assistito dalla tribuna alla disfatta con il Bilbao. Un altro indizio che induce a pensare che le idee, purtroppo, non siano tanto chiare in casa azzurra.

Contare fino a Dieci. Questo è l’imperativo in questo momento. Fermarsi, tracciare le linee guida e provare a sovvertire un trend negativo. Ogni parole fuori luogo sarebbe fiato per le trombe degli apocalittici. De Laurentiis ha tempo fino al 2 settembre per pescare il coniglio dal cilindro e completare una rosa che ha ancora tanto bisogno di qualità in mediana ed in difesa. Inutile raccontare storie di una squadra competitiva per lo scudetto: questo Napoli, così com’è oggi, non può esserlo. Questa piazza, presidente, ha bisogno della sua verità presidente.