Da Zero a Dieci: il plagio romanista, le vittime di Gargano, l'indiscutibilità di Gonzalo e quella infondata diceria su Mertens

19.09.2014 10:35 di Arturo Minervini Twitter:    vedi letture
Da Zero a Dieci: il plagio romanista, le vittime di Gargano, l'indiscutibilità di Gonzalo e quella infondata diceria su Mertens
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Zero reti subite. Un risultato che, purtroppo, il Napoli ancora non riesce a raggiungere in questa stagione. Tra preliminare di Champions, campionato ed esordio in Europa League sono ben 8 volte in cui Rafael si è dovuto inchinare per raccogliere il pallone dalla propria porta. Senza solidità in difesa non c’è speranza.

Uno all’originalità dei tifosi della Roma che provano ad usurpare l’ormai celebre urlo del San Paolo nelle notti di Champions. Copia sbiadita e quasi silenziosa. A Fuorigrotta era altra roba.

Due rigori, due risvolti diametralmente opposti. Il penalty sbagliato con il Chievo è l’aperitivo del pranzo amaro domenicale, quello realizzato con lo Sparta è l’apertura di una serata dal volume a palla. Sono i dettagli che fanno la differenza in questo giochino.

Tre reti realizzate. Tre punti ottenuti per partire bene in Europa League. Vincere è da sempre un esercizio mentale. Esercitare la mente a vincere è l’unico modo per costruire un progetto vincente, a prescindere dall’avversario.

Quattro il numero di maglia di Henrique. Giusto sottolineare l’esordio stagionale del brasiliano che, zittendo uno scetticismo comune, tanto bene aveva fatto nella passata stagione. Alla prima qualche sbavatura, ma la sua duttilità sarà importante nel corso dell’annata. Come un vicino di casa tuttofare alla cui porta puoi bussare ogni qualvolta che hai un problema. Jolly.

Cinque ricoverati per problemi al fegato. Questo il bollettino dopo la prestazione di Gargano e la solita, ennesima, serie infinita di errori di impostazione che tanto male fanno alla salute dei tifosi azzurri. Prevenire sarebbe meglio che curare.

Sei i minuti giocati da David Lopez, che merita un grosso applauso per la pacatezza e la professionalità con cui ha gestito una situazione paradossale. Accusato ed insultato, senza colpa, per le scelte della società. Non sarà di certo colpa dello spagnolo se per il compleanno ti avevano promesso una Ferrari ed invece ti presentano una buona utilitaria.

Sette alla giocata di Marek Hamsik da Marek Hamsik in occasione del penalty concesso al Napoli. La lucidità del dribbling nello stretto e del tocco sotto sono di un black mamba. La palla che si infrange sulla traversa è solo quella che in scienza si chiama sfiga. Con la S maiuscola.

Otto alla reazione. Con le scorie post-Chievo ancora in circolo nel motore, non era facile ripartire dopo lo svantaggio iniziale. Il Napoli, invece, ha scelto di abbassare la testa ed aprire il gas puntando sulla classe dei suoi uomini di qualità. Non è ancora una macchina perfetta. Ma ha sempre un gran bel motore.

Nove all’intelligenza di Gonzalo Higuain. Il Pipita avverte il momento di difficoltà e si carica la squadra sulle spalle. Gara da stratega la sua, condita dalla rete e dal meraviglioso assist che vale il vantaggio. Gonzalo non si discute. Nemmeno al bar dello sport.

Dieci alla doppietta di Mertens che zittisce quella voce fastidiosa, ed infondata, che lo vedrebbe  incisivo solo quando subentra a gara in corsa. La verità è che il belga ha i numeri per spezzare in due ogni gara. La verità è che in Italia di calciatori con le sue caratteristiche ce ne sono davvero pochi. Pochissimi. Preserviamolo. E godiamocelo.