Dalle critiche su gol imparabili agli applausi per Andujar: Rafael para anche l'autodistruzione partenopea

26.12.2014 08:15 di Antonio Gaito Twitter:    vedi letture
Dalle critiche su gol imparabili agli applausi per Andujar: Rafael para anche l'autodistruzione partenopea

Non è un mistero che a Napoli non ci siano mezze misure. Basta poco nel passare da un eccesso all'altro. Quanto è accaduto a Rafael, però, sembra andare anche oltre. Nonostante la doppietta di Higuain, l'eroe di Doha è stato proprio il brasiliano: l'incredibile parata con la mano di richiamo sul rigore di Padoin destinato all'incrocio dei pali è l'immagine indelebile che resterà nella storia del club partenopeo per la sua seconda Supercoppa, ventiquattro anni dopo quella che Diego alzò al cielo al San Paolo.

Ora i giudizi sul portiere del Napoli sono mutati. Dopo la gara erano già diametralmente opposti a quelli della stragrande maggioranza di tifosi - ed anche addetti ai lavori - appena 120 minuti prima. Dall'addio di Reina ad ogni gol subito dal Napoli l'indiziato numero uno è sempre stato Rafael, anche in circostanze in cui chiaramente neanche Superman avrebbe potuto fare meglio. Eppure, nella scorsa stagione quando chiamato in causa aveva già dimostrato ampiamente le sue qualità e ci fu molto di suo nel passaggio del turno con lo Swansea che all'andata dominò ma si ritrovò di fronte un portiere insuperabile.

Non si può nascondere che nelle uscite ha pagato psicologicamente l'infortunio al ginocchio (che si verificò proprio ricadendo dopo un'uscita), ma è altrettanto vero che è stato criticato anche su conclusioni imparabili e tanti uno contro uno, scaturiti dai soliti problemi difensivi. Napoli è una città che ama schierarsi e negli ultimi mesi le critiche sono arrivate per partito preso: da queste stesse pagine più volte abbiamo sottolineato anche i meriti del portiere. Emblematica la gara col Cagliari: criticato per un'uscita sbagliata (nonostante due azzurri che dimenticano chi fa la sponda ed altri due chi realizza) e poi viene praticamente ignorata una grande parata, decisiva, su Farias che poteva portare i suoi addirittura sul 3-2. E poi l'assurdo: gli vengono addossate colpe per aver servito Koulibaly che, anzichè mandarla in tribuna o andare sull'esterno per tentare una carambola o un lungolinea, prova un improbabile dribbling su Ibarbo.

Tutt'altro che semplice anche giocare in un clima di estrema diffidenza. Ed è paradossale anche la gara con lo Slovan Bratislava: Benitez per l'ultima gara del girone d'Europa League manda in campo Andujar, mai impegnato e che sull'unica uscita va clamorosamente a farfalle rischiando il solito gol balordo che a Catania conoscono bene (perse il posto a favore di Frison), ma ad un semplice appoggio a due metri viene applaudito dal San Paolo e nel post-partita piovono elogi (non si sa per che cosa, chi per urla senza senso, chi per presunte capacità tecniche in passaggi ravvicinati). L'ex Santos non è uno che si abbatte, il dramma familiare vissuto nell'adolescenza l'ha forgiato, e riesce ad isolarsi da ciò che lo circonda. Ma a Napoli non si conoscono mezze misure: ora Rafael è l'eroe di Doha. La parata su Padoin permetterà al classe '90 di proseguire con serenità il suo processo di crescita. Quello che l'autodistruzione partenopea - per dirla alla Benitez - gli stava negando.