De Santis: "Ho sparato senza mirare, mi stavano ammazzando. Sono disperato per la morte di Ciro. Ho solo lanciato un fumogeno"

De Santis: "Ho sparato senza mirare, mi stavano ammazzando. Sono disperato per la morte di Ciro. Ho solo lanciato un fumogeno"
giovedì 9 ottobre 2014, 18:15In primo piano
di Redazione Tutto Napoli.net

Il giornalista Stefano Piccheri ha pubblicato attraverso il suo profilo Facebook la lettera spedita da Daniele De Santis, accusato dell'omicidio di Ciro Esposito, ai pm della procura di Roma. Eccone il testo: "

"Vi scrivo questa lettera per dire che dopo averci pensato molto ancora non me la sento di essere interrogato. Questo non è per sfiducia nel lavoro dei magistriati, la verità sta uscendo da sola e spero che continuerà così. Però sto ancora male , non solo fisicamente, mi devono rioperare e ho pure avuto un'ischemia, forse perdo una gamba e comunque i medici mi hanno detto che rimarrò zoppo.

Ho paura per me ma soprattutto per i miei familiari. In questi mesi ho sentito di tutto come se fossi un mostro. I giornali hanno pubblicato la foto di mio padre e su internet hanno messo anche l'indirizzo dei miei. Dicono che le coltellate me le sono fatte tramite i servizi segreti. Chiedete a tutti i medici e fatemi tutti gli esami che volete. Anzi è già venuto il vostro medico e gli ho spiegato tutto e penso che lui abbia capito benissimo e verificato. Hanno detto che volevo aggredire donne e bambini, mai fatto in vita mia.

Mi stanno mettendo contro un'intera città come una guerra. Tutte le mie parole su quello che è successo veramente in quei momenti verrebbero usate per far crescere odio fin quando non si scatena qualche pazzo. Voglio dire che è vero, alla fine i colpi l'ho esplosi io ma senza mirare. Ero pieno di sangue dappertutto. Mi stavano ammazzando punto e basta, altrimenti non sarei qui vivo anche se posso perdere la gamba. Sono uscito dalla Boreale dove vivo per chiudere il cancello perchè si sentiva un casino di bomboni e fumogeni e dentro stavano giocando i ragazzi. Non ho tirato nessun bombone, quando sono uscito ho solo raccolto un fumogeno che stava per terra e l'ho tirato e ho strillato al conducente del pullman di levarsi da là quando ho visto che c'erano già casini.

A quel punto mi hanno rincorso in trenta o forse di pù, ho provato a scappare ma già di spalle mi avevano preso a bastonate. Mi hanno dato tre coltellate ed altre bastonate. Poi ho provato a chiudere il primo cancello ma non ci sono riuscito e mi sono rotto la gamba sotto al cancello. Non volevo uccidere proprio nessuno però purtroppo alla fine un ragazzo è morto. Il resto lo spiegherò al giudice quando avrò il processo o quando le cose si saranno calmate. Sono davvero disperato per quello che è successo e mi porto dentro tutto il dolore per la morte di Esposito Ciro. Spero che continuerete le indagini perchè quello che ho detto è la verità. Vi prego di non diffondere la lettera se potete".