ESCLUSIVA – Sepe: “Voglio dimostrare di essere da Napoli, non torno solo per l'obbligo della riforma. Rafael troppo criticato, ho sentito Xavi Valero..."

04.12.2014 08:10 di  Fabio Tarantino  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA – Sepe: “Voglio dimostrare di essere da Napoli, non torno solo per l'obbligo della riforma. Rafael troppo criticato, ho sentito Xavi Valero..."
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© foto di Federico Gaetano

Napoli-Empoli, la prima volta di Luigi Sepe da avversario. Del Napoli e della sua città, della sua squadra del cuore, del club nel quale ha mosso i primi passi e col quale, nel 2009, ha esordito neppure diciottenne. Oggi, Sepe, difende la porta dell’Empoli, e a pochi giorni dalla sfida del San Paolo sembra avere già le idee chiare: “La prima volta al San Paolo? Beh, speriamo sia anche l’ultima così dal prossimo anno giocherò nel Napoli (ride, ndr). Scherzi a parte, non vedo l’ora che arrivi domenica”. Simpatico e sincero, insomma maturo. D’altronde, non si diventa titolari in Serie A per caso, a 23 anni. Intervistato in esclusiva da Tuttonapoli.net, Sepe si racconta a trecentosessanta gradi.

In estate potevi tornare a Lanciano, poi cos’è successo? “E’ arrivato l’Empoli che ha creduto in me fin da subito, così ho deciso di accettare la loro proposta e mi sono messo in gioco. Ho fatto il mio dovere, mi sono sempre allenato con serietà, ho dato il massimo, l’allenatore se n’è accorto e ha deciso di puntare su di me”. 

Quando hai firmato con l’Empoli ti aspettavi di diventare titolare così in fretta nonostante la presenza di Bassi? “In realtà no, anche se ci speravo. Al momento della firma ho pensato solo di venire qui per mettermi in mostra, per giocare le mie chance e per dimostrare al Napoli e alla mia famiglia di poter giocare in Serie A”.

Un primo bilancio stagionale? “Molto positivo, sia per me che per la squadra. L’Empoli sta affrontando ogni partita nel migliore dei modi, esprimiamo il nostro calcio e lo facciamo contro qualsiasi avversario. Io sto facendo del mio meglio per aiutare l’Empoli a centrare la salvezza”.

In campionato avete già affrontato Roma e Juve. Chi la favorita per lo scudetto? “Scelgo i giallorossi. La Roma è una squadra solida in tutti i reparti, subisce poco ed è molto pericolosa quando attacca. Lotterà fino alla fine con la Juve e secondo me può riuscire a vincere il campionato. Il gol di Nainggolan? Quell’episodio non influì sul risultato finale, dispiace aver perso ma dopo quella partita abbiamo acquisito una consapevolezza maggiore nelle nostre qualità”.

Per la lotta al terzo posto, invece, hai già affrontato Milan, Lazio e Genoa. Chi ti ha impressionato di più? “La Lazio, ed anche il Milan, anche se i biancocelesti sono molto solidi ed hanno ricambi eccezionali. I rossoneri, invece, peccano di continuità in alcuni elementi”.



Qual è il portiere a cui ti ispiri? E su Rafael, qual è il tuo pensiero? “Mi piace tantissimo De Sanctis, è esperto e allo stesso molto forte. Mi è dispiaciuto tantissimo quando ha lasciato Napoli, anche perché l’ultimo ritiro lo abbiamo affrontato nella stessa camera e so quanto sia forte. Rafael è giovane, spesso viene messo sotto accusa anche quando non ha colpe ma la piazza di Napoli è così, quando commetti un piccolo errore te lo fa pagare per tanto tempo. E poi c’è da aggiungere che i napoletani erano abituati a Reina che è di un’altra pasta, ma quello era il passato ed ora bisogna capire che il presente si chiama Rafael”.

28 gennaio 2009, minuto 31 della sfida Fiorentina-Napoli: Gianello esce per infortunio, al suo posto un giovanissimo Sepe. Che ricordi hai del tuo esordio in Serie A al Franchi? “Un ricordo bellissimo, che porterò sempre dentro. Anche se la partita non andò benissimo (il Napoli perse 2 a 1, ndr), resterò sempre fiero del mio esordio con la maglia della squadra della mia città. Quando mi alzai dalla panchina ero emozionatissimo, ma cercavo di concentrarmi solo sulla partita e non su quello che sarebbe successo dopo”.

Hai sentito qualcuno della società del Napoli in questi mesi? “No, ma qualche volta ho parlato con l’allenatore dei portieri Xavi Valero, che mi ha fatto i complimenti per la scorsa stagione e per questa attuale. Fa piacere riceverli da uno che si occupa e sa tutto del mio ruolo. Tuttavia non penso al Napoli, sono concentrato solo sull’Empoli che è la mia realtà”.

Come hai reagito alla riforma delle rose? Sai che dal prossimo anno ogni società avrà l’obbligo di avere in rosa quattro elementi cresciuti nel vivaio… “Sinceramente non ci penso. Certo, so di poter avere qualche speranza in più ma se dovessi arrivare al Napoli spero che sia solo perché la società ha creduto nelle mie qualità e mi ha ritenuto un portiere da Napoli e non perché ‘obbligata’ da una riforma”.

Quale giovane dell’Empoli consigli a De Laurentiis? “Beh, innanzitutto Rugani che è fortissimo. Qualsiasi squadra farebbe bene a puntare su di lui, anche se è già della Juve. Ma in difesa ci sono altri giovani interessanti come Barba e Mario Rui. Infine dico Zielinski: è fortissimo”.


Cosa ne pensi dell’ipotetico ritorno di Lavezzi al Napoli? “Sarebbe un ritorno graditissimo sia per la piazza che per la società, Lavezzi può cambiare la partita da solo e con il suo innesto il Napoli sarebbe alla pari di Juve e Roma. L’argentino è eccezionale, fa reparto da solo, è ingiudicabile perché ha fatto il massimo nella sua carriera. Credo sia il calciatore più forte del Napoli negli ultimi dieci anni. Gabbiadini? Lo conosco, è un giovane molto forte e promettente anche se deve crescere tantissimo per arrivare ai livelli di Lavezzi”.

Luigi, in chiusura il tuo messaggio ad Insigne. “Ha subito un infortunio molto grave nel periodo migliore della sua carriera, ma Lorenzo è un ragazzo mentalmente molto forte, è un vero napoletano, è cresciuto tanto e tornerà ancora più forte perché è il futuro di questo Napoli”.