Fatti più in là: storia di una convivenza giunta sull’orlo di una crisi di nervi

21.10.2014 20:00 di Arturo Minervini Twitter:    vedi letture
Fatti più in là: storia di una convivenza giunta sull’orlo di una crisi di nervi

Incompatibili. Forse. Sull’orlo di una crisi di nervi. Senza dubbio. Desiderosi di riscattarsi al più presto in campo. Inevitabile. Si parla di Marek Hamsik e Gonzalo Higuain, ancora alle prese con un’astinenza con il gol che sta diventando un blocco psicologico. Ma non solo. C’è, in generale, una convivenza difficile, che sin dai primi giorni – escluse le prime due giornate del campionato scorso con Bologna e Chievo – ha visto i due spesso ritrovarsi sulle stesse traiettorie, viaggiando su binari che prima erano di assoluta proprietà di uno o dell’altro.

Questione di abitudine e di caratteristiche. Hamsik con Edinson Cavani si era trovato alla perfezione, con il Matador che lasciava ampio spazio agli inserimenti dello slovacco per la sua indole di muoversi in maniera costante. Il moto perpetuo di Cavani era la premessa ottimale per gli inserimenti di Marek, docente universitario quando si tratta si inserirsi dalle retrovie ed occupare gli spazi lasciati dalla difesa. Un meccanismo che funzionava alla perfezione, un organo che produceva sempre una dolce melodia per Cavani, Hamsik ed il Napoli. La musica, però, è cambiata in maniera radicale dall’arrivo in panchina di Benitez ed in attacco di Higuain.

Il tecnico, con il suo 4-2-3-1 ha spostato in avanti il raggio di azione dello slovacco, togliendogli probabilmente quell’imprevedibilità che gli garantiva il partire da più lontano. Una considerazione che Benitez, a ragione o meno, trascura ormai da oltre un anno, convinto che Hamsik possa far bene anche in quella posizione. Punti di vista. Il campo, però, racconta altro. Racconta di un Hamsik mai suoi livelli a cui ci si era abituati nelle gestioni precedenti. Oltre le reti, manca quel dinamismo e quella presenza costante in mediana che era uno dei suoi punti di forza.

Il modulo, ma non solo. La convivenza con Higuain appare sempre più complessa. Pochi scambi tra i due, con Marek spesso costretto a fare il finto centravanti quando Gonzalo si apre sugli esterni. Tra i due poco feeling in campo, poca interazione. Poco spazio per i due, finiti spesso a pestarsi i piedi. Sarà un caso, ma con le rispettive nazionali i due segnano e sfoderano prestazioni di alto livello. Un livello che, in queste prime sette giornate di campionato, è stato inveve piuttosto basso, per gli standard i due campione. E’ tempo, lo era già da tempo, probabilmente di lavorare su soluzione alternative e trovare un minimo di intesa per evitare di prolungare queste astinenze dolorose. “Siamo tutti sull'orlo della disperazione, non abbiamo altro rimedio che guardarci in faccia, farci compagnia, prenderci un pó in giro”. E ritrovare, magari, la voglia di sorridere insieme. Sarebbe sicuramente la via più breve per uscire da questo vicolo buio ed angusto.