FOCUS - “Azzurri fortunati, nerazzurri solidi”: tutti i dati che sbugiardano i deliri post-Inter

02.12.2015 08:50 di  Mirko Calemme  Twitter:    vedi letture
FOCUS - “Azzurri fortunati, nerazzurri solidi”: tutti i dati che sbugiardano i deliri post-Inter
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14 vittorie e due pareggi nelle ultime 16 gare ufficiali, con 38 gol fatti ed appena 4 subiti, con tanto di record d’imbattibilità europeo detenuto da Pepe Reina. Primo posto in campionato, del quale si vanta la miglior difesa ed il terzo miglior attacco. Sulla migliore squadra di questa Serie A, su quella che – almeno in questo momento – merita il primo posto, dovrebbero esserci pochi dubbi. Se il gioco meraviglioso del Napoli di Sarri non dovesse bastare, infatti, ci sono lì i numeri a testimoniare e raccontare la storia di una schiacciasassi perfetta che dal 17 settembre scorso (5-0 al Bruges) non si è più fermata. Una superiorità che si era manifestata anche nei primi 75 minuti dello scontro diretto contro l’Inter e che ha lasciato le sue tracce nelle statistiche della sfida: possesso palla favorevole agli azzurri (55% a 45) così come i tiri in porta (5 a 3). Certo, nell’ultimo quarto d’ora, più che la stanchezza, il gruppo partenopeo è affogato in una paura di vincere che ha favorito l’aggressivo assalto meneghino, culminato in quegli ormai storici due pali causati da un'ingenua incapacità di congelare il gioco dei ragazzi di Sarri nonostante la superiorità numerica, col mister che – giustamente – si è infuriato di fronte ad un tale rischiosissimo spreco.

Eppure, leggendo i quotidiani ed ascoltando le opinioni illustri del lunedì, l’impresa al San Paolo sembra averla fatta un'Inter che, nonostante la sconfitta uscirebbe “rafforzata” grazie ad una prova di “grande carattere”. Per alcuni il Napoli, quel trionfo, non avrebbe dovuto nemmeno festeggiarlo. E c’è chi, poi, si è addirittura azzardato a parlare di fortuna. Eh no, questo no: va bene tutto, ma  guai ad invertire la disposizione di carne e maccheroni (i napoletani capiranno). Se c’è una squadra che in questo campionato ha goduto di una sorte quantomeno benevola, quella è proprio la Beneamata. Senza entrare nel merito del gioco espresso dalle due compagini (e ci sarebbe tanto da dire), vogliamo nuovamente affidarci ai numeri: una squadra che sette volte su nove ha vinto per 1-0,  qualche debito con la buona sorte lo deve avere, per forza. Basta spulciare i dati per rendersene conto.

GOL, PORTIERI&PARATE – Il tormentone dedicato ai nerazzurri racconta soprattutto della loro solidità, di una difesa granitica e quasi insuperabile. E’ vero, per carità, che l’Inter è la squadra che in Serie A ha subito meno gol (9), ma questo record lo condivide proprio col Napoli. E se davvero vogliamo parlare di solidità e di una manovra difensiva robusta, non possiamo esimerci dall’analizzare il lavoro dei portieri: una grande squadra al suo numero uno lascia poco lavoro, gli relega giusto 1-2 interventi a partita. Handanovic, invece, è stato più volte il protagonista dei successi interisti, come testimonia il numero delle sue parate (fonte Lega Serie A), ben 49, con 24 interventi decisivi. Sapete quante ne ha effettuate Reina? 23, di cui 9 decisive. Meno della metà! Se a questi dati accostiamo poi quelli relativi all’attacco (perché magari una squadra in testa qualche gol deve pur farlo), c’è poco da discutere: 26 reti segnate da una parte, 17 dall’altra. E non aggiungiamo altro.

CHI HA FATTO PALO? – Bene, passiamo ai legni. Quelli che hanno – di fatto – salvato il Napoli nello scontro diretto, al 94esimo. Quelli che hanno legittimato uno smemorato orgoglio nerazzurro. Perché, finora, i pali erano stati insieme alle prodezze di Handanovic tra i migliori alleati della retroguardia meneghina. Analizzando i match finiti in parità o con una vittoria per una rete di scarto prima della 14esima giornata, infatti, mentre il Napoli non ha mai concesso ai suoi avversari di colpire un montante, l’Inter si è salvata in ben quattro occasioni per questioni di centimetri. Analizziamole nel dettaglio:

INTER-MILAN 1-0: al 78esimo Balotelli colpisce un palo con una gran botta dal limite dell’area ad Handanovic battuto.

INTER-VERONA 1-0: al 55esimo Sala conclude una ripartenza del Verona colpendo una traversa. Un minuto dopo, Felipe Melo segnerà la rete decisiva.

INTER-JUVENTUS 0-0: al 69esimo, Morata controlla un pallone in area spalle alla porta e serve Khedira, che fallisce clamorosamente una ghiotta occasione scaricando il suo diagonale sul montante.

TORINO-INTER 0-1: al 30esimo, Benassi con una conclusione a giro colpisce la parte alta della traversa, Handanovic immobile. Appena un minuto dopo, anche in questo caso, arriverà il gol decisivo, stavolta firmato Kondogbia.

Ben quattro gare nelle quali la fortuna ha sorriso ai nerazzurri, alle quali vanno aggiunte quelle dove Handanovic si è dimostrato un fenomeno oppure le altre in cui gli avversari hanno divorato opportunità spedendo fuori o centralmente le loro conclusioni (vedi Destro a tempo scaduto). Dati alla mano, quindi, appare  ingiusto parlare di un Napoli fortunato negando il suo grande percorso di questi ultimi tre mesi e dimenticando clamorosamente tutto il buon vento che ha portato l’Inter a presentarsi al San Paolo da capolista. Certo, il campionato resta equilibratissimo: quella di Mancini resta una squadra più che temibile, con una grande rosa e senza impegni europei, la Fiorentina è ad un passo così come la Roma, mentre la Juve è tornata a correre. Ma guai a mettere in dubbio chi meriti il primato dopo ciò che abbiamo visto in queste prime 14 giornate. E se c’è ancora chi lo fa, bisogna dare i numeri. Quelli che vi abbiamo elencato in questo pezzo, s’intende.