Il ’caso’ Insigne divide Napoli: ora tutti uniti per un solo obiettivo, un gesto al San Mames per riconquistare i tifosi

21.08.2014 21:30 di  Marco Frattino  Twitter:    vedi letture
Il ’caso’ Insigne divide Napoli: ora tutti uniti per un solo obiettivo, un gesto al San Mames per riconquistare i tifosi
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© foto di Lrpress/Melone

Una cosa è certa, con il senno di poi non lo rifarebbe. Smaltita la delusione per la prestazione e per il risultato che avvantaggia l’Athletic in vista della gara del San Mames, a Napoli fa ancora discutere la reazione di Lorenzo Insigne ai fischi del San Paolo durante l’andata del playoff di Champions League. Il feroce disappunto manifestato dalla platea di Fuorigrotta, la reazione ai limiti del paradossale da parte dell’attaccante, la maglia prima a terra e poi sul viso a coprire le lacrime versate in panchina hanno fatto scoppiare il ‘caso’ all’ombra del Vesuvio. Il giorno libero concesso alla squadra da Benitez ha regalato qualche altra ora di riflessione all’ex Pescara, che ora dovrà trovare la forza interna per riconquistare l’affetto del pubblico di casa sua. Reazione a caldo quella dell’altrieri, segno che Insigne tiene e non poco al Napoli, ora serve una risposta a mente fredda: Lorenzo ha sempre puntato in alto con la maglia azzurra, adesso è il momento di tornare a essere decisivo come accaduto lo scorso 3 maggio in finale di Coppa Italia. Un gesto di stizza quello del talento di Frattamaggiore che ha alzato il palmo della mano verso i tifosi come a dire “continuate così”, imitando Edinson Cavani – accolto con lo stesso trattamento in occasione dell’amichevole contro il Paris Saint-Germain – nella risposta al pubblico di fede partenopea. Una reazione scomposta da parte del Magnifico, così come è stata eccessiva la critica del San Paolo verso un figlio di Napoli con la casacca azzurra cucita sulla pelle, che ha sempre manifestato il desiderio di ereditare un giorno la fascia di capitano ed essere una bandiera del club fino al termine della carriera.

Non è la prima volta… C’è il precedente dello scorso gennaio legato a Napoli-Lazio di Coppa Italia, match che gli azzurri vinsero per 1-0 conquistando la semifinale contro la Roma. Insigne fuori al 68', dentro Mertens con il San Paolo che fischia Lorenzinho: poi la maglia scaraventata a terra, il gesto di stizza e l’immediato pentimento. Un film già visto quindi. A pochi giorni dal match che già rappresenta il crocevia della stagione la città si divide sui fischi giusti o sbagliati che siano, ma ora bisogna remare in un’unica direzione: l’accesso ai gironi Champions serve per dare continuità al progetto Benitez ma soprattutto per completare la campagna acquisti che finora come volti nuovi ha visto solo Andujar, Koulibaly – contrattualizzati, tra l’altro, prima del 30 giugno -, Michu e de Guzman.

Meglio lontano dal San Paolo. Maledetta pressione, quella avvertita da Lorenzo a Fuorigrotta che ha frequentemente bloccato l’estro e le giocate del numero 24 partenopeo. Non è un caso se l’attaccante ha spesso disputato prestazioni maiuscole in gare esterne. L’ambiente è diviso tra chi ritiene di dover sostenere sempre e comunque i calciatori e tra chi ritiene plausibili i fischi dopo una prestazione non all’altezza delle qualità messe in evidenza in altre occasioni. Il momento è però delicato, in ballo c’è la Champions e almeno trenta milioni di buoni motivi (così come la cifra garantita in caso di successo) per conquistare l’accesso ai gironi. Tutti uniti per un unico obiettivo, dunque, come dovrà esserlo il pubblico di fede napoletana mercoledì prossimo al San Mames e quello che guarderà la gara in tv. Per Insigne c’è un solo modo per riconquistare immediatamente l’affetto dei fan azzurri, contro la Fiorentina in finale di Coppa Italia ha già dimostrato di saperlo fare.

Su Twitter: @MFrattino