La prima volta del ragazzino che gioca (già) da veterano

Vent'anni e non sentirli: li compirà a luglio prossimo Amadou Diawara, dunque è (ancora) un ragazzino di belle speranze gettato nella mischia ieri, durante Napoli-Besiktas, chiamato a riallacciare reparti troppo lunghi, ad irrobustire la mediana, a rinvigorire la manovra con la sua forte personalità e la forza fisica che è peculiarità del suo (già) vasto repertorio. Non ha deluso le aspettative l'ex centrocampista del Bologna: testa alta, idee chiare, leve lunghe ed anche sufficiente dose d'incoscienza nel rischiare la giocata in zone delicate del campo. Diawara è un ragazzino che gioca già da veterano perché non ha paura delle responsabilità ed in campo, a dispetto dell'età, ama rischiare senza limitarsi (quasi) mai al compitino.

Certo, come tutti ha pregi e difetti che andranno limati col tempo, intanto ha grande voglia d'imporsi perché in carriera, sin da piccolo, ha amato le sfide impossibili: lo scorso anno, ad esempio, fu acquistato dal Bologna per giocare in Primavera ed invece è diventato titolare inamovibile al centro della mediana. In questo Napoli potrà garantire equilibrio in una coerente staffetta con Jorginho. Per fisico, qualità tecniche e caratteristiche potrebbe rivelarsi perfetto per coesistere coi due interni di qualità (Hamsik e Zielinski o Rog), per lasciar loro maggior iniziativa e coprirgli le spalle quando si spingeranno in avanti nell'ottica di una squadra senza punti di riferimento in attacco ma con grande qualità sulla trequarti.