Svolta San Paolo: i dettagli del nuovo progetto di ADL per un Napoli sempre più ambizioso

24.01.2015 19:00 di Dario De Martino Twitter:    vedi letture
Svolta San Paolo: i dettagli del nuovo progetto di ADL per un Napoli sempre più ambizioso
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Ristrutturazione completa del San Paolo in due anni. E’ la promessa di Aurelio De Laurentiis che ha interrotto la guerra con il sindaco de Magistris per sedersi finalmente a tavola con lui e lavorare per lo stadio di Fuorigrotta. Non c’è altro tempo da perdere. Lo ha capito il patron del Napoli, assillato dalle richieste della Uefa, e lo sanno da tanto tempo i tifosi azzurri, costretti ad assistere alle partite in uno stadio non all’altezza della città, della tifoseria e della squadra. Le priorità sono evidenti e si cercherà di risolvere al più presto, magari alla fine di questo campionato. Innanzitutto la riapertura del settore inferiore della Curva A, chiuso ad inizio campionato per alcune infiltrazioni e mai più riaperto. 6.000 posti in meno che al Napoli nel bilancio di un anno di partite qualcosa pure costano. E poi i bagni. Non è un segreto. I servizi igienici al San Paolo sono in uno stato pietoso, in qualsiasi settore ci si accomodi.

E’ un discorso prioritario. Così come urgente è il rifacimento di tutti i sediolini dello stadio. La Uefa l’ha già intimato al Napoli l’anno scorso. La società azzurra ha ottenuto la proroga di un anno, ma ora non si può più rimandare.  Importante anche dare una sistemata alla tribuna stampa, anche quella non adeguata ad un Napoli europeo. Come bisognerà rivedere l’impianto di illuminazione, magari sperando di riaccogliere finalmente al San Paolo il tabellone luminoso che manca ormai da anni. Attenzione anche all’acustica. De Laurentiis ha dovuto cedere al sindaco sulla questione concerti, e quindi bisognerà rivedere questo aspetto, anche perché gli abitanti di Fuorigrotta lamentano sempre l’eccessivo frastuono che proviene dall’impianto. Così come voleva il Sindaco, inoltre, resterà lì dov'è la pista di atletica, che qualcuno sognava veder eliminata per avvinare i supporter al campo.
Insomma, ci siamo, il San Paolo (classe ’59) sembra pronto al suo restyling che manca da un quarto di secolo (l’unico intervento massiccio, infatti, è avvenuto in occasione dei mondiali del 1990).  Le priorità si conoscono, i colpi a sorpresa non mancheranno, De Laurentiis resta un uomo di spettacolo.