TRIPLICE FISCHIO - L'abitudine ritrovata e la rivincita di Reina

26.10.2016 22:40 di Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:    vedi letture
Fonte: di Fabio Tarantino
TRIPLICE FISCHIO - L'abitudine ritrovata e la rivincita di Reina
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

IL PROTAGONISTA - Oltre a non perdersi, le vecchie abitudini si rinnovano senza un preciso ordine: Sarri, abile stratega dei calci piazzati, torna ad essere - indirettamente - micidiale dai corner. Quello di Chiriches è il quinto centro dalla bandierina, il terzo consecutivo in campionato dopo Roma (Koulibaly) e Crotone (Maksimovic). Si tratta di schemi provati e riprovati in allenamento, gli stessi che lo scorso anno producevano scarsissimo esito ed ora, invece, regalano gol, dunque punti. Un caso? Non del tutto, dato che quest'anno è cambiato il battitore: non c'è più Jorginho (o Valdifiori) ma Ghoulam a destra e Callejon a sinistra, scelta ben precisa - partorita a Dimaro - per costruire oltre il bel gioco e le statistiche schiaccianti successi preziosi come quelli di stasera. 

IL MOMENTO CHIAVE - Sliding doors di Napoli-Empoli al minuto sessantanove: dopo la traversa improvvisa l'Empoli ha una seconda chance con Maccarone, che calcia di potenza a botta sicura, schiantandosi sui guantoni di Reina che, per la seconda volta consecutiva dopo Falcinelli, compie una gran parata evitando il peggio e, soprattutto, catturando freschi consensi dopo un periodo di facili critiche. Lo spagnolo s'è ripetuto anche nel finale, ancora su Maccarone, blindando una porta che dal 24 settembre, ovvero da Napoli-Chievo, subiva gol a raffica, mortificazioni tattiche o errori dei singoli ad accentuare il disagio d'una squadra che, per giorni, ha vissuto col fantasma della prima punta che, improvvisamente, non c'era più. 

POTEVA FAR MEGLIO - Non esiste un istante negativamente decisivo ma sono diversi gli attimi di potenziale terrore nella notte della seconda vittoria consecutiva, anticamera del big match contro la Juventus. Il Napoli soffre poco contro un avversario modesto ma, nel complesso, dà l'impressione di non aver abbandonato del tutto l'insicurezza degli ultimi giorni. Sono scorie passeggere, piccoli segnali nascosti in un rinvio sbilencio, un retropassaggio rischioso (vedi Hamsik nel finale), un meccanismo difensivo imperfetto. Attimi, appunto, che si percepiscono sempre meno come a voler dire: il peggio è alle spalle. Se lo augura Sarri, prima di tutti.