Umiltà, classe e sacrificio: storia di un napoletano (o forse due) in viaggio verso la gloria

21.02.2017 09:30 di Gennaro Di Finizio Twitter:    vedi letture
Umiltà, classe e sacrificio: storia di un napoletano (o forse due) in viaggio verso la gloria
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Nel calcio, come nella vita, ci sono delle parole chiave alle quali bisogna tener strettamente fede, per raggiungere i propri obiettivi. Alcuni lo fanno con parsimonia e voglia di arrivare, altri invece si perdono per strada e restano in un limbo di anonimato che non gli consente di fare quel salto, decisivo.

Soprattutto sui campetti di periferia, ai ragazzini andrebbe insegnato come diventare un calciatore, non solo come dare calci ad un pallone o come muoversi sul campo. Perché se è vero che forse da qualche anno a questa parte la figura del calciatore è andata sempre più tendendo verso il “belloccio strapagato”, è vero anche che nel calcio storicamente ci sono stati grandi uomini e professionisti, esempio per tutto il mondo dello Sport.

Non basta avere la classe, qualità innate e doti fisiche pertinenti. Al calciatore, all’uomo che si nasconde dietro il calciatore, servono delle qualità umane necessarie per superare ostacoli e, soprattutto, catturare l’attenzione degli addetti ai lavori. Ne sa qualcosa Lorenzo Insigne, uno che si sta riscoprendo ancora, come fatto anche in passato, dopo le recenti critiche piovute per un avvio di stagione non cosi esaltante.



Eppure Lorenzo è uno che ha saputo già dimostrare quanto vale. Tecnica sopraffina, qualità da vendere e classe cristallina. Uno che, insomma, non passa proprio inosservato, già dai tempi del Pescara. A Napoli, dopo qualche periodo altalenante, Lorenzo sembra aver trovato quella personalità che gli mancava per il definitivo salto di qualità.

Ma, alla base delle crescita di questo ragazzo, ci sono valori che oggi vengono troppo spesso sottovalutati. Lo raccontava anche ieri Roberto, il più piccolo dei fratelli Insigne, a Radio Kiss Kiss Napoli (clicca qui per leggere), umiltà e sacrificio, due parole sulle quali i piccoli Insigne hanno fondato la loro carriera e la loro vita: “La nostra famiglia ci ha insegnato tante cose fin da piccoli, umiltà e sacrifici, se io e mio fratello siamo qui è grazie a loro. Noi eravamo sei in famiglia e lavorava solo mio padre, per levarci qualche sfizio era un macello. Conosciamo l’umiltà, i sacrifici ed il valore dei soldi. È facile per le persone vedere adesso che possiamo permetterci la macchina, i pantaloni firmati o le scarpe firmate, ma non sanno tutto quello che c’è dietro”.

Parole chiare e concise. Da qui si parte. Da qui si gettano le basi per diventare grandi. Lorenzo l’ha capito fin da bambino, ed è arrivato alla ribalta con la maglia della sua città, la sua squadra del cuore, ripagato per tutto i sacrifici fatti. Ora è in viaggio, verso la gloria di un napoletano campione a Napoli. Mica male.

In attesa di Roberto. Si, perché le basi sono le stesse…