Milan-Napoli, Cesari: "Rocchi inaccettabile"

L'ex arbitro internazionale, Graziano Cesari, è intervenuto a Radio Goal, rilasciando alcune dichiarazioni
04.11.2008 17:45 di  Francesco Caputo   vedi letture
Milan-Napoli, Cesari: "Rocchi inaccettabile"

L’ex arbitro internazionale, Graziano Cesari, è intervenuto a Radio Goal, rilasciando alcune dichiarazioni. Ecco quanto evidenziato da Tutto Napoli.net: "L’atteggiamento di Rocchi è stato assolutamente inaccettabile, durante Milan-Napoli sono stati commessi troppi errori, evidenti ed inconcepibili. La sudditanza psicologica è stata lampante: Rocchi ha avuto atteggiamenti duri con il Napoli, morbidi con i calciatori rossoneri: perché non ha ammonito immediatamente Ambrosini sul fallo commesso su Maggio invece di redarguirlo soltanto verbalmente? E perché non ha utilizzato lo stesso metro con l’esterno del Napoli, che per due soli falli è stato espulso? Perché poi non ha estratto il secondo giallo a Kakà per il fallo su Aronica? Perché, infine, non ha ammonito Gattuso per il suo atteggiamento minaccioso nei confronti di Hamsik? Un arbitro di personalità l’avrebbe preso per la maglia, lo avrebbe tirato a sé estraendo il giallo. Il regolamento deve essere uguale per tutti e, dispiace dirlo, in Milan-Napoli non è stato così. Rocchi era svuotato, privo di energie, non andava assolutamente designato per una partita così importante dopo aver, tra l’altro, diretto gare importanti in un pochi giorni tra campionato e Coppa Uefa.

Dopo Calciopoli si diceva: finalmente, ora gli arbitri sbagliano perché sono essere umani. La verità è che i direttori di gara sono gli stessi e commettono errori perché sono scarsi, così come lo erano due anni fa. In serie A ce ne sono alcuni che non meriterebbero di arbitrare: non c’è un criterio di meritocrazia, come si fa ad esempio a consentire al segnalinee di Sampdoria-Torino, alla quarta gara di serie A, che non conosce nemmeno il fuorigioco, di essere a Marassi? Il discorso è che non si possono mandare gli stessi arbitri a dirigere sempre le medesime squadre: in questo modo si diventa amico di questo o quel calciatore mentre un arbitro deve soltanto avere un profondo rispetto per il professionista in campo. Il calciatore fa il suo mestiere, l’arbitro è il giudice, niente di più”.